L'Inps assicura per il nuovo anno un aumento delle pensioni, ma per la Uil Pensionati è l'ennesima beffa
Alla fine dell'anno appena trascorso l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha completato le operazioni di rinnovo delle pensioni per l'anno appena cominciato. L'aumento di perequazione automatica (stabilito con decreto del 18 novembre 2005 dai ministeri competenti) da attribuire nell'anno 2006 in via revisionale è pari all'1,7%. Mentre per l'anno 2005, ha informato l'Inps, il valore revisionale dell'1,9% è stato aggiornato al 2% .
Quindi, i pensionati italiani, a partire da questo mese di gennaio, riceveranno le pensioni con l'aumento previsto insieme ai conguagli relativi all'aggiornamento di quello precedente.
I pensionati, rende noto l'Istituto, riceveranno dall'Inps a casa un plico contenente la certificazione reddituale per il 2005 (CUD) e il certificato di pensione (modulo ObisM), con tutte le informazioni sulla pensione (importi mensili, detrazioni d'imposta , quote cumulabili con il lavoro, addizionali regionale e comunali).
Dal primo mese del 2006, quindi, il trattamento minimo passera dai 420,43 euro a 427,58; l'assegno sociale da 375,33 euro a 381,72; l'incremento al milione (516 euro) da 544,20 euro a 551,35; la pensione invalidi civili da 234,09 euro a 238,07.
Secondo Agostino Siciliano, segretario nazionale della Uil Pensionati, però, ''L'aumento delle pensioni dell'1,7% in base alla perequazione automatica per il 2006 si configura come l'ennesima beffa ai danni dei milioni di pensionati che faticano ad arrivare alla fine del mese''.
''Il dato dell'1,7% si basa sulle rilevazioni Istat che - prosegue Siciliano - non tengono conto del reale aumento del costo della vita e soprattutto non sono basate sui consumi specifici delle persone anziane. Per questo per la Uilp è urgente una revisione del paniere Istat. Il valore dell'1,7%, in ogni caso, è sottostimato anche rispetto alle rilevazioni Istat, almeno dello 0,2 - 0,3%. Ma l'eventuale conguaglio sarà effettuato dall'Inps, come previsto per legge, solo nel gennaio 2007. I pensionati dunque dovranno attendere un anno per ricevere qualche spicciolo in più a loro dovuto''.
''La perequazione delle pensioni, inoltre - ha ricordato il segretario della Uilp - non si applica al 100% su tutte le pensioni, ma solo su quelle di importo pari fino a tre volte la pensione integrata al minimo, e sull'aumento si pagheranno le tasse. Se a ciò si aggiunge che da anni non esiste più alcun recupero del fiscal drag (drenaggio fiscale), nonostante sia stato richiesto più volte dai sindacati confederali dei pensionati, emerge con evidenza che questo aumento non fa fronte in alcun modo alla perdita di potere d'acquisto delle pensioni''.
''Come Uilp ribadiamo invece - conclude Siciliano - che sono urgenti misure concrete per far fronte al progressivo impoverimento degli anziani e dei pensionati, che potrebbero, inoltre, dare nuovo impulso ai consumi e rilanciare l'economia del Paese''.
Fonte: Agenzia Internazionale Stampa Estera