L'invasione delle meduse. Il ''Mare Nostrum'' preso d'assalto dagli urticanti celenterati, e i turisti scappano
La stime che sono stata fatte in Spagna hanno dell'allarmante: nelle acque su cui si affacciano le località turistiche spagnole della Murcia ci sono in questi giorni almeno 60 milioni di meduse.
E' una vera e propria invasione e il fenomeno, anche se in dimensioni minori, è stato rilevato anche in altre regioni.
Una situazione particolarmente temuta dagli operatori turistici perché costituisce una pesante minaccia per i bagnanti e quindi per la loro voglia di restare (o tornare) in un luogo di vacanza.
Nonostante non ci siano rischi gravi per la salute i turisti delle meduse proprio non ne vogliono sapere, insomma, nessuno vuole provare il doloroso fastidio di un contatto urticante. Quindi, proprio a causa delle meduse in diverse spiagge spagnole sono stati obbligati a decretare il divieto di balneazione.
Anche nei mari italiani c'è un aumento di meduse. Le ultime segnalazione dalla Liguria e dalla Sicilia. ''Praticamente non c'è nessun posto dove non ci siano meduse'', dichiara Ricardo Aguilar, direttore della ricerca di Oceana in Europa, a bordo del catamarano Ranger, con il quale si sono svolte la ricerche. Secondo le indagini operate da questa Ong, infatti, sul litorale mediterraneo sono state avvistate concentrazioni di oltre dieci meduse per chilometro quadrato e appartenenti a tre diverse specie, cifra confermata, inoltre, dal direttore del Centro Oceanografico di Murcia, Julio Mas.
Sono diverse le cause che contribuiscono alla proliferazione di queste urticanti gelatine, che risalgono alle modificazioni delle caratteristiche dell'acqua, in particolar modo alla sua salinità e temperatura. Le meduse, infatti, vivono solitamente a 20-40 miglia dalla costa, dove l'acqua è più calda e salina. Secondo studi compiuti da Oceana, però, negli ultimi tempi il minore apporto di acque dolci di fiume, apporto quasi assente in particolare nel Mar Minore, avrebbe favorito l'aumento di salinizzazione delle acque costiere, permettendo alle meduse di ritrovare anche lì il loro habitat perfetto. A ciò si aggiunge l'aumento delle temperature e soprattutto un altro fattore determinante come la pesca, la quale se operata con alcune tecniche provoca la cattura di animali che si nutrono di meduse, come il tonno o il pesce spada, contribuendo così alla loro proliferazione.
Che cosa fare in caso di contatto: primo intervento (Corriere.it)
Che cosa bisogna fare se si ha un contatto urticante? Non allarmiamoci, soprattutto se rimaniamo in Italia: le meduse del Mediterraneo sono fra le meno pericolose. Meglio, comunque, tenersene alla larga, perché il contatto con i loro filamenti può causare bruciore intenso e dolore, seguito da prurito. Colpa della sostanza urticante che le meduse iniettano nella nostra pelle, più precisamente una miscela di tre proteine a capacità paralizzante, urticante e neurotossica. Il nostro organismo reagisce naturalmente, liberando adrenalina che contrasta gli effetti della sostanza liberata dalla medusa.
CHE COSA FARE
1) Uscire dall'acqua o farsi aiutare
Se si è vicino alla riva, è bene in ogni caso raggiungerla subito ed uscire dall'acqua. Se invece ci si trova al largo e il disagio che si prova è intenso, occorre richiamare l'attenzione del bagnino, o della persona più vicina in quel momento, per farsi aiutare.
2) Asportare e lavare
Una volta fuori dall'acqua è bene togliere le eventuali parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. Se non si dispone dell'occorrente per la medicazione, è utile far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata, per diluire le tossine non ancora penetrate.
3) Non irritare
Bisogna evitare di grattarsi, di strofinare sabbia, di applicare ammoniaca, aceto, alcol o altri rimedi «fai da te», che in genere peggiorano la situazione.
4) Gel al cloruro d'alluminio
Il rimedio più indicato è l'applicazione sulla parte interessata di un gel astringente al cloruro d'alluminio (disponibile in farmacia), che ha un'immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine.
5) Inutili antistaminici e cortisone
Inutili, invece, le creme al cortisone, o contenenti antistaminico.
6) Se reazione diffusa chiamare subito il 118
Raramente, può capitare che si evidenzi una reazione cutanea diffusa, e si manifestino difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione. In questi casi è senza dubbio opportuno telefonare al 118, riferendo l'accaduto, per ottenere le indicazioni più idonee.
Marcello Monti, Professore di dermatologia Università di Milano