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L'ira delle imprese verso i tagli della Regione

La Regione siciliana, per pagare gli stipendi al personale, ai forestali e avviare i corsi di formazione...

31 agosto 2012

La Regione siciliana ha deciso di chiudere il "rubinetto" dei pagamenti ai fornitori in modo da garantire gli stipendi al personale e ai forestali e avviare i corsi di formazione. Per le aziende che attendevano i pagamenti, pronti da essere liquidati dalla banca, se ne riparlerà a partire da gennaio.
Il governo regionale ha così momentaneamente risolto l'emergenza legata al blocco della spesa a causa del patto di stabilità: in sostanza l’amministrazione rischiava di sforare il tetto di spesa imposto da Roma, andando incontro a sanzioni economiche pesantissime. Nel 2012 questo limite ammonta a 5,2 miliardi su un un bilancio di 27 miliardi. Per garantire i pagamenti, la Regione ha ridistribuito i margini di spesa, togliendo qualcosa in alcuni dipartimenti e garantendo altri settori.

Tale decisione è stata fortemente contestata dall'associazione dei costruttori siciliani (Ance Sicilia) e ha chiesto un incontro urgente co l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, per trovare soluzioni alternative.
"Ci rendiamo conto, ma non lo giustifichiamo - ha dichiarato Salvo Ferlito, presidente regionale dell'Ance Sicilia - che la politica voglia dare conto ai più, assistiti anche dalle spese improduttive, che cingono d'assedio i 'palazzi'". "Ma l'edilizia - ha osservato Ferlito - è il settore che in assoluto ha pagato il prezzo più alto alla crisi, con 40 mila licenziamenti diretti e almeno 30 mila nell'indotto. Ogni impresa sana che ottiene liquidità solo dal lavoro è impossibilitata ad onorare gli impegni assunti per l'esecuzione di ogni commessa, esponendosi oltre i limiti sostenibili, sol perché le amministrazioni pubbliche non provvedono minimamente ai pagamenti dovuti. Incredibilmente di questi numeri altissimi la politica non tiene mai conto".

"Ben altri - ha concluso Ferlito - sono i settori del bilancio regionale dai quali trarre le necessarie risorse per fare fronte alle emergenze, a partire dai privilegi della stessa politica e dagli innumerevoli sprechi della pubblica amministrazione. La Regione, se davvero vuole avviare una gestione efficiente e trasparente del vero interesse pubblico, nel rispetto del principio di legalità e nell'ottica di affermare valori di eccellenza sino ad oggi nemmeno pensati, non dia più l'immagine di insensibilità sociale verso le imprese e i lavoratori che stanno pagando un prezzo troppo alto e che rappresentano, per la loro eccezionale produttività, l'unica speranza di ripresa". [Informazioni tratte da ANSA, GdS.it]

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31 agosto 2012
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