Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'Isola dei morti... viventi?

In Sicilia si allarga a macchia d'olio l'inchiesta sui morti ancora in cura a spese del Sistema sanitario

22 novembre 2008

L'aria è buona, si mangia bene e in Sicilia si vive a lungo... Sì, si vive a lungo, almeno stando a quanto ci dice l'elenco degli assistiti del Servizio sanitario nazionale nell'isola. Persone che sembrano essere "immortali", almeno nella parte che riguarda il pagamento dell'indennità mensile dalle Ausl ai medici di base, ma che immortali, ovviamente, non sono. Diciamo che risultano essere dei "morti viventi''. Sì! Morti nel senso classico del termine, ma per i quali i medici continuano a percepire dal Ssn un rimborso, proprio come se fossero vivi.
L'ultimo caso, in ordine di tempo, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Agrigento dove, all'ombra dei templi, continuavano a... 'sopravvivere', per i medici, 1.500 persone morte da anni.

Ebbene, ad Agrigento e in provincia, 1.500 persone, benchè decedute da anni (alcune addirittura da 22 anni) erano ancora iscritte nella lista degli assistiti in carico ai medici di base, che avrebbero percepito indebitamente gli emolumenti. Scoperto il ''fenomeno'', la Guardia di Finanza agrigentina, ha denunciato 12 persone per reati vari durante un controllo per accertare il corretto aggiornamento degli elenchi dei cittadini assistiti dai medici di famiglia nei comuni di Agrigento e della provincia di competenza dell'Ausl 1. Le Fiamme Gialle hanno stimato un danno erariale di circa 500 mila euro.
Copia della relazione delle indagini è stata inviata alla Procura  Regionale della Corte dei Conti di Palermo per il recupero delle somme indebitamente percepite dai medici per i pazienti deceduti.
"I controlli della Guardia di Finanza proseguiranno al fine di accertare ulteriori illeciti - ha detto il comandante provinciale tenente colonnello Vincenzo Raffo - in quanto quello già scoperto potrebbe essere solo la punta di un iceberg".

Nei giorni scorsi in Sicilia la guardia di finanza aveva accertato altri 51.287 persone morte per le quali il servizio sanitario pagava l'assistenza come se fossero state vive. I dati sono emersi dopo una serie di controlli periodici fatti nelle nove province dell'Isola. Il danno erariale accertato dalle fiamme gialle è di 14 milioni di euro, ma potrebbe essere maggiore in quanto le indagini vanno avanti (LEGGI).
Già nel 2007, le Fiamme gialle avevano quantificato un danno al fisco per circa cinque milioni di euro. A Palermo anche l'Ausl 6 - la più grande azienda sanitaria del Sud - ha svolto una indagine autonoma: i tecnici del Dipartimento cure primarie hanno controllato 1.310 medici e 1.126.792 assistiti. E' stato scoperto che il servizio sanitario pagava ancora per 12.711 assistiti ormai defunti, per un totale di 3.220.755 euro, somme che l'Ausl sta recuperando, decurtando ogni mese dagli stipendi dei medici le somme non dovute. 

Comunque, i "morti viventi", o se preferite, gli "highlander", non "vivono" solo in Sicilia. "Anche a Milano ci troviamo di fronte allo stesso scandalo: pazienti deceduti ancora iscritti nelle liste delle persone da vaccinare" ha affermato l'Associazione Codici, associazione nazionale per la difesa dei diritti dei cittadini. "La questione della mancata cancellazione in tempo reale dei morti dagli elenchi dei dottori - sottolinea l'associazione - risale a due anni fa ed è riesplosa nelle ultime settimane per via delle vaccinazioni contro l'influenza che, per la prima volta, quest'anno si possono fare anche dal proprio medico di base. L'errore per le vaccinazioni riguarda poco meno di cento persone, ma è la punta dell'iceberg di un malfunzionamento del sistema che coinvolge sia l'Asl sia Lombardia Informatica, la società a capitale pubblico nata su iniziativa del Pirellone nel 1981, che si occupa del pagamento degli stipendi dei medici di famiglia". Secondo Codici, "gli scandali legati alla sanità continuano a susseguirsi ed è evidente la necessità di maggiori controlli - ha dichiarato il segretario nazionale dell'associazione Ivano Giacomelli -. Pertanto, invitiamo le istituzioni ad intervenire con azioni concrete anche nelle altre Regioni al fine di verificare che non stia accadendo come in Sicilia e in Lombardia e che i medici di base non percepiscano soldi indebitamente".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Apcom.net]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

22 novembre 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia