L'isola dove le donne non lavorano
La Sicilia è la regione d'Italia con il più alto tasso di disoccupazione femminile
E' la Sicilia la regione d'Italia con il più alto tasso di disoccupazione femminile. Secondo i dati dell'Istat riferiti al 2007, infatti, nell'Isola ben il 17,3 per cento delle donne in cerca di lavoro non è riuscita a trovare un'occupazione. Una percentuale nettamente più alta non solo rispetto al resto d'Italia, ma anche nei confronti delle altre regioni del Mezzogiorno. Dietro la Sicilia ci sono la Puglia (15,5 per cento), la Basilicata (15,3), la Campania (14,6) e la Calabria (14,5). La regione con il più basso tasso di disoccupazione femminile è il Trentino Alto Adige (3,8).
A conferma della crescente difficoltà delle donne siciliane ad inserirsi nel mercato del lavoro c'è un dato allarmante: dal 2005 al 2007, infatti, mentre nel resto d'Italia il tasso di attività femminile è cresciuto (seppur lievemente), in Sicilia il tasso di attività è passato dal 36 per cento al 35,2. Ossia una donna su tre continua a non affacciarsi sul mercato del lavoro. «E questo - dice Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna - nonostante le ingenti somme derivanti dai fondi europei che la Regione ha stanziato negli ultimi anni per la formazione e l'inserimento lavorativo delle donne. Un segno inequivocabile del fallimento delle politiche per lo sviluppo messe in campo dalla giunta regionale».
Altro dato preoccupante è quello relativo al tasso di disoccupazione femminile di lunga durata, che si attesta al 10,8 per cento. Anche in questo caso la Sicilia si guadagna la maglia nera tra le regioni italiane.
Andando al dettaglio provinciale, sempre secondo l'Istat, sono tutte siciliane le prime quattro province del paese con il più alto tasso di disoccupazione femminile: maglia nera ad Agrigento (22,7 per cento), seguita da Caltanissetta (21,5), Enna (20,5) e Palermo (19,1).
«In Sicilia, come del resto un po' in tutto il Paese - continua la Ajovalasit - resta ancora alta la forbice tra uomini e donne. Una forbice che nell'Isola si aggira intorno ai 7 punti percentuali per quanto riguarda il tasso di disoccupazione ed è superiore ai 30 punti percentuali circa il tasso di attività. Siamo dinanzi a un gap che nasce anche da un ritardo culturale, contro il quale Arcidonna sta portando avanti in questi mesi un progetto dentro le scuole e le imprese dell'Isola. Nelle scuole, per combattere la riproduzione culturale degli stereotipi di genere. Dentro le imprese, per informare le donne sulle opportunità legate al mondo del lavoro e per sperimentare e mettere in pratica, con la collaborazione degli imprenditori, azioni di diversity management utili a favorire una maggiore partecipazione femminile al mercato occupazionale».
Fonte: www.arcidonna.org