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L'Italia è bella... però andrei a vivere all'estero. Secondo l'Eurispes il 37% degli italiani se ne andrebbe dal suolo patrio

21 febbraio 2006

L'Italia è bella, indubbiamente... però. Ebbene, in quel però ci sono i motivi che porterebbero il 37,8% degli italiani a trasferirsi all'estero.
Dall'Italia sono tanti gli italiani che nei decenni sono stati ''costretti'' ad andare via dal suolo patrio, l'emigrazione, infatti, è stato uno dei fenomeni che maggiormente ha intaccato la sociologia del Paese. Per esempio, attualmente gli italiani che vivono all'estero sono quasi quattro milioni, ma coloro che si trasferirebbero volentieri sono molti di più. Secondo un sondaggio diffuso ieri dall'Eurispes, sarebbero ben il 37,8%, una percentuale che sale notevolmente se poi si fa riferimento ai giovani tra i 18 e i 24 anni (54,1%) e le persone di età compresa tra i 25 e i 34 (50,5%).

Ad emigrare volentieri sarebbero soprattutto laureati e diplomati: la percentuale va al 55,2% nel primo caso e al 45,9% nel secondo, mentre solo il 14,1% di coloro che hanno la licenza elementare farebbe la stessa scelta. Rispetto alla professione svolta, i non occupati e gli studenti sono in gran parte pronti a trasferirsi (rispettivamente il 60,2% e il 64%), seguiti da liberi professionisti, commercianti e lavoratori autonomi (45,5%). Insomma, la classica valigia di cartone legata con lo spago viene sostituita da trolley, ventiquattrore e computer portatili.
Dallo studio Eurispes emerge poi che maggiore motivazione a trasferirsi è stata espressa dagli intervistati che dichiarano la propria appartenenza al centro-sinistra e alla sinistra (46,1% e 42,7%) seguiti da coloro che si collocano al centro (39,3%). Meno motivati gli elettori di destra (20,6%) e centro-destra (21,3%). Su questi dati è inutile aggiungere altro, deduciamo solo che ''chi rappresenta chi'' ha per gli italiani un importanza significativa.

Ma dove andrebbero i nuovi migranti italici? Il Paese dove gli italiani si trasferirebbero più volentieri è la Spagna (14,2%), che affascina maggiormente i dirigenti, gli organi direttivi, i quadri e gli imprenditori. La seguono di poco la Francia (12%), preferita dai pensionati e la Gran Bretagna (9%), prescelta dagli studenti. Ottengono un buon gradimento anche la Svizzera (7,8%), preferita da operai e casalinghe, e gli Stati Uniti (7,3%), preferiti da coloro che lavorano in proprio; seguono la Germania e dall'Austria, che sarebbero la meta rispettivamente del 3,7% e del 2,8% degli intervistati. Il 2,2% degli italiani, inoltre, sarebbe felice di andare nel continente australiano e l'1,4% in quello africano. Il Nord-Europa è ambito dal 2,5% degli intervistati che, in particolare, andrebbero in Scandinavia (1,5%) e in Svezia (1%).
Insomma la Terra Promessa degli italiani non si chiama più America, ma si trova molto più vicino, subito fuori i confini nazionali: è l'Europa (scelta dal 57,7%). Nonostante le preferenze espresse però, in testa ai Paesi dove effettivamente gli italiani si trasferiscono non c'è la Spagna ma la Germania, con 20% dei soggiornanti, seguita dall'Argentina e poi dalla Svizzera (14,7 per cento), e dalla Francia (10,2 per cento).

I tempi cambiano ma i motivi per i quali gli italiani lascerebbero il Belpaese rimangono sempre gli stessi. La maggior parte degli intervistati, infatti, si recherebbe in altri Paesi perché questi offrono maggiori opportunità lavorative (25,7%), oppure perché spinti dalla curiosità (22,9%). Il 14,2% degli interpellati ha indicato come motivazione la vivacità culturale e il 13,1% le maggiori opportunità per i figli.
Le altre possibilità di risposta: più libertà d'opinione e di espressione, più sicurezza, minore costo della vita, clima politico migliore, contatto con la natura, si attestano su percentuali molto vicine fra loro.
Secondo i dati del Ministero dell'Interno, elaborati dall'Eurispes, al 2005 sono quasi 4 milioni gli italiani residenti all'estero: si tratta in particolare di 1.944.526 famiglie, la maggior parte delle quali ha spostato la propria residenza in altri paesi europei (1.058.998 famiglie). Più della metà (il 56 per cento) provengono dalle regioni meridionali e dalle Isole: la Sicilia è in testa con il 17 per cento.

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21 febbraio 2006
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