L'Italia è una Repubblica democratica fondata su...
Il Popolo della libertà propone: "Cambiamo l'articolo 1 della Costituzione''
"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Sapete tutti cos'è la frase che avete appena letto... vero? Ma certo che lo sapete! E' il primo articolo della Costituzione italiana. Bene, detto questo, sappiate che l'Art. 1 è l'unico articolo della proposta di legge costituzionale presentata alla Camera dal deputato del Pdl Remigio Ceroni che punta a modificare, sostituendolo con il testo di legge, l'articolo 1 della Costituzione. Il titolo della pdl (atto Camera 4292), che di fatto stabilirebbe una gerarchia tra i poteri dello Stato, è "modifica dell'articolo 1 della Costituzione, concernente la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica".
Nell'introduzione al testo, si spiega che i due commi di cui è formato attualmente l'articolo 1 della Costituzione "vanno coordinati tra loro in modo che dalla loro lettura emerga il profilo fondamentale della forma Stato voluta dalla Costituente".
Un Parlamento "troppo debole tenuto sotto scacco da magistratura e Consulta", al quale "bisogna restituire quella centralità che la Costituzione gli assegna", ha spiegato Ceroni motivando la proposta di legge costituzionale con cui chiede di integrare l'articolo 1 della Carta fondamentale, mettendo nero su bianco il fatto che al centro delle istituzioni debba esserci il Parlamento, "titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale". "Nella mia riflessione - ha voluto precisare Ceroni - non c'è un attacco al Quirinale. Ho parlato dei poteri del Parlamento, ma anche del governo, che sono deboli e tenuti sotto scacco da Csm e Corte costituzionale. Non ho tirato in ballo il Colle. Sono convinto del fatto che il potere della magistratura stia sottomettendo quello del Parlamento e dell'esecutivo, e questo non fa bene agli equilibri che devono esserci in una democrazia parlamentare come la nostra".
Il deputato pidiellino, sempre nella premessa, spiega che la centralità del parlamento "emerge dalla struttura della nostra Costituzione nelle sue varie articolazioni" ma che "tuttavia manca una dichiarazione solenne sul punto". Per cui, continua Ceroni, "è necessario enunciare in maniera espressa e solenne tale principio per evitare che, in tempi di crisi di valori democratici e di violenti contrasti tra le forze politiche presenti in Parlamento e nel Paese, quali sono quelli attuali, possa nascere e svilupparsi un'eversione dell'ordine democratico o verificarsi il sopravvento di poteri non eletti dal popolo sovrano e perciò privi di rappresentanza politica, con conseguente e progressivo indebolimento della democrazia e l'instaurarsi della tirannide sotto la forma mascherata della "oclocrazia", ossia un governo tirannico sostenuto dalle masse popolari non elette, se non fittiziamente, dal corpo elettorale". Come dire, essendo il Parlamento "e non i giudici - spiega Ceroni all'agenzia Dire - l'unico organo costituzionale eletto dal popolo", il Parlamento "è superiore". E continua: "Quando un potere dello Stato è debole, il relativo vuoto di potere viene riempito dagli altri poteri non elettivi sprovvisti di rappresentanza politica in violazione della sovranità popolare".
Il deputato Ceroni ha comunque puntualizzato: "La mia è una proposta di legge fatta a titolo personale. Non ne ho parlato con Berlusconi né con altri dirigenti del Pdl. Ho fatto alcune riflessioni in questo periodo ed a mio avviso credo che vada riaffermata la centralità del Parlamento". E ancora: "Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi, per ora ribadiamo la centralità del Parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".
La reazione dell'opposizione è stata immediata e negativa. "Basta che scrivano un solo articolo: la Repubblica è fondata su Scilipoti, così risolvono", ha affermato sarcastico il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, tirando in ballo uno dei cosidetti "Responsabili". "E' necessario che Berlusconi torni in Parlamento a giurare sulla Costituzione e porga una volta per tutte le sue scuse al presidente Napolitano", ha rincarato il responsabile riforma dello Stato del Pd, Marco Meloni.
Analoga la reazione del leader di Sel Nichi Vendola: "Vogliono rifare la Costituzione? Propongo allora che scrivano la verità: l'Italia è una repubblica televisiva fondata sulla compravendita dei parlamentari. Davvero - ha sottolineato Vendola - non ci sono più limiti al degrado delle nostre Istituzioni, corrose e scosse sempre più dalle polemiche e dagli attacchi sempre più sconsiderati di questo centrodestra livoroso, vendicativo ed arrogante".
Durissimo l'attacco del portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando: "Dal Pdl arriva un vero e proprio attentato alla Costituzione. La proposta di legge che è stata presentata per modificare l'articolo uno della Costituzione è eversiva e tende a modificare il sistema di pesi e contrappesi fra i poteri dello Stato stabilito dai padri costituenti", ha affermato. "Vogliono la dittatura della maggioranza, ledere l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, attaccare la funzione della Corte Costituzionale e le prerogative del Capo dello Stato. Sarebbe uno stravolgimento della forma repubblicana della nostra Carta", ha concluso Orlando.
A bollare come una "vergogna" la proposta è anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre. Il costituzionalista si è detto "indignato": "Non abbiamo bisogno di politici di tal fatta. Se tornassero i barbari avrebbero di che meravigliarsi".
Per Libertà e Giustizia e Articolo 21 "alla guerra totale, purtroppo preparata con cura, in questi anni di colpevoli silenzi, si risponde soltanto mettendo insieme tutte le forze democratiche che si rendano conto che in Italia è in atto un tentativo di golpe istituzionale, attraverso il tradimento della Costituzione su cui pure hanno tutti giurato".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]