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L'Italia ''inquisita'' dalla Commissione europea per le misure prese per fronteggiare l'emergenza aviaria

07 luglio 2006

Settimane intere a riempire le pagine dei giornali europei. Giorni e giorni a temere il cataclisma epidemico...
Come tutti ormai hanno compreso la ''psicosi dell''influenza aviaria'' ha provocato, in Italia, una sola vittima: il comparto avicolo ed i suoi addetti, allevatori per primi. L'incoscienza e l'insensata paura della gente, che non mangiava più carne di pollo, è riuscita a mettere in ginocchio il comparto. Ciò ha portato il governo (quello precedente a questo) a richiedere degli aiuti particolari all'Unione europea, in fin dei conti il pericolo aviaria riguardava tutti. Lo Stato italiano, dunque, ha stanziato degli aiuti, senza che comunque l'Ue avesse ancora dato il proprio beneplacito.

Nei giorni scorsi la Commissione europea ha deciso di aprire un'inchiesta proprio su quegli aiuti di Stato assicurati dall'Italia al settore avicolo.
''La Commissione europea ha deciso di aprire un'inchiesta sulle misure prese per far fronte alla crisi causata dalla febbre aviaria in Italia'', ha scritto in una nota la Commissione e ha poi aggiunto che: ''In base alle informazioni in nostro possesso, la Commissione non può, al momento, determinare se gli aiuti proposti siano conformi alle disposizioni comunitarie per gli aiuti di stato e a questo punto, gli aiuti provvisti per lo schema sembrano difficili da giustificare''.
Al vaglio di Bruxelles è il pacchetto di misure che prevedeva l'acquisto da parte dello Stato di 17.000 tonnellate di carne di volatili e di altri prodotti avicoli da destinare al consumo umano, la sospensione del versamento delle imposte, dei contributi di previdenza e assistenza sociale, oltre che la concessione di aiuti per prestiti finalizzati alla riconversione e ristrutturazione delle imprese avicole colpite dall'emergenza aviaria.

Adesso l'Italia ha un mese di tempo per fornire a Bruxelles i necessari chiarimenti.

Come dicevamo prima, dall'entrata in scena del virus, a febbraio scorso, nel nostro Paese le vendite nel settore avicolo sono crollate del 70%; 30mila i posti di lavoro a rischio. Per aiutare gli allevatori del settore, il 1 marzo il Senato ha approvato uno stanziamento di 100 milioni di euro, senza aspettare la luce verde della Commissione europea.
E' previsto che queste misure restino in vigore fino al prossimo 31 ottobre. Sempre che la Commissione non abbia nulla da obbiettare, l'Ue ha infatti delle regole ferree sugli aiuti di Stato, mirate ad assicurare che nessun governo utilizzi gli aiuti per dare a un qualsiasi settore un ingiusto vantaggio.

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07 luglio 2006
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