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L’odissea di un gruppo di turisti di Monza alle isole Eolie

11 settembre 2002
Rilanciamo una lettera inviata al quotidiano la Repubblica da un gruppo di turisti che hanno trascorso un periodo di vacanze alle Eolie.
Nella lettera si evidenziano problemi, disfunzioni e malcostume nelle modalità di accoglienza.
Può darsi che il gruppo di persone in questione sia  particolarmente ''ipercritico'' (ma i fatti citati sono oggettivi e facilmente riscontrabili) o particolarmente sfigato.

Noi la ripubblichiamo, convinti che possa essere un piccolo contributo a stimolare l’autocritica da parte di quanti – aziende, istituzioni, privati – hanno il potere di trasformare una vacanza alle Eolie (e in tutta l’Isola) in un sogno o semplicemente in un brutto ricordo.

Assieme alla mia famiglia e a un gruppo di amici ho trascorso un periodo di vacanza nelle isole Eolie. È stata una esperienza a dir poco tragica.
Appena giunti nel porto di Marina piccola dopo quasi otto ore di aliscafo (NapoliLipari), siamo stati assaliti da una banda di selvaggi: chi offriva camere, chi gite in barca e cosi via. C'erano gli agenti in divisa, ma nessuno si preoccupava più di tanto di quello che avveniva.
Il nostro appartamento di Lipari si presentava in buone condizioni, ma molto sporco, ma questo particolare poteva anche andare. Dopo aver concordato un prezzo telefonicamente con l'invio di un congruo anticipo, il proprietario ci informava che quel prezzo purtroppo non è possibile mantenerlo. Un po' stupiti abbiamo protestato: «O pagate o non vi do l'appartamento», ci ha risposto il signore. Prezzo? Quarantacinque euro a testa al giorno.
Dal primo giorno del nostro arrivo abbiamo avuto delle disavventure paurose. Per prima cosa nell'isola quasi nessuno emette scontrini, girano tutti senza casco e nessuno controlla. Per recarci nel nostro appartamento nei pressi del Corpo forestale di Lipari dovevamo attraversare una strada in pessime condizioni. Questa strada in terra battuta sembrava il letto di un torrente, la sera era piena di cani randagi, nostro figlio è stato assalito e per miracolo non è stato azzannato.
Questa località di Lipari è tenuta in pessime condizioni, (eppure c'è anche il tribunale), sporcizia in tutti i posti, all'ingresso della strada dei cassonetti della spazzatura sempre pieni con tanti rifiuti, lavandini, ferro e tanto altro materiale. I cassonetti emanano un fetore da svenimento, crediamo non siano mai stati puliti.
Abbiamo avuto modo di verificare che i prezzi dei pulmini sono salatissimi, i taxi dell'isola girano a velocità elevatissime, sporcizia in tutti i posti, gli aliscafi sono tenuti in pessime condizioni con personale maleducato.
Sembra veramente di essere nell'inferno di Dante. Dopo le 19 i bar si trasformano in discoteca, suoni e rumori in tutti posti. E pensare che noi siamo andati a Lipari per riposare. E non parliamo del pesce congelato a prezzi elevatissimi che abbiamo mangiato in diversi ristoranti.
Siamo andati nella locale azienda di turismo per protestare ma il direttore era sempre occupato. Ma non finisce qui. Alla fine del soggiorno abbiamo pagato il conto, ma naturalmente il proprietario della casa non ci ha rilasciato nessuna ricevuta.
Sembra che in questo posto tutti vivono nella totale illegalità. Gradiremmo sapere quali forze dell'ordine esistono nelle isole quanti sono e cosa fanno. Dopo quello che abbiamo vissuto crediamo di non chiedere troppo.

Angelo Brugherio
Monza

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11 settembre 2002
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