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L'opposizione cattolica al Governo

Dopo Famiglia Cristiana ora anche L'Osservatore Romano muove le sue critiche alla politica sull'immigrazione del Governo

29 settembre 2008

La scorsa settimana mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, che già a più riprese ha criticato la politica verso gli immigrati dell'attuale governo e dell'Unione europea, ha chiaramente detto che: il governo con gli ultimi provvedimenti presi in materia di immigrazione, restrittivi sui ricongiungimenti familiari e sui richiedenti asilo, "si allontana sempre di più e non solo nel tempo, dallo spirito della lettera di quei diritti umani che trovarono possibilità di essere espressi perché si proveniva forse dagli orrori di una guerra mondiale. Eppure l'uomo e la donna sono gli stessi, hanno bisogno di protezione, specialmente nei casi in questione".
Parlando ai microfoni della Radio vaticana, mons. Marchetto ha affermato: "E' in corso in Europa una riflessione al fine di conseguire una politica comune in relazione ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Purtroppo la tendenza è al ribasso rispetto agli impegni internazionali a suo tempo assunti in favore della protezione di persone perseguitate, e i cui diritti umani non sono stati rispettati". Quindi in merito alla situazione nel nostro Paese, mons. Marchetto ha osservato: "Mi pare che l'ultima seduta del Consiglio dei ministri va in questa stessa tendenza al ribasso. Le decisioni avrebbero potuto essere peggiori, stando al giudizio dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, vi è per questo motivo per rallegrarsi? Non direi proprio". "Vi è in effetti - ha aggiunto - una stretta sull'asilo e la giustificazione portata non regge. Anche dovendo ammettere che i flussi misti di richiedenti asilo e di migranti porta complicazioni per i governanti".

E appena due giorni dopo la severa presa di posizione di mons. Marchetto, un nuovo monito alle forze politiche sul tema dell'immigrazione è arrivato dall'Osservatore Romano. Come se non bastassero quelli di Famiglia Cristiana!

"Esistono più voci, nell'informazione, nella cultura, nelle forze politiche, che spingono a forme più o meno raffinate, di diffidenza, intolleranza, contrasto, violenza"
si poteva leggere in un editoriale, dedicato al tema dell'immigrazione, pubblicato venerdì 26 settembre in prima pagina a firma del direttore nazionale della Caritas italiana, don Vittorio Nozza. Il testo fa riferimento al patto per l'immigrazione e il diritto d'asilo che dovrebbe essere adottato dal vertice europeo dei capi di Stato e di Governo del prossimo 15 ottobre e non manca un richiamo alla situazione del nostro Paese dove, si ribadisce, "si assiste a un giro di vite anche in Italia sui ricongiungimenti e per i richiedenti asilo".
In particolare, il direttore della Caritas italiana sottolinea che i richiami ai principi istituzionali relativi all'accoglienza, alla tolleranza e alla convivenza fra i popoli non sono più sufficienti di fronte alla svolta culturale xenofoba in atto. "Ci si deve interrogare circa i cambiamenti culturali in atto" ha spiegato don Nozza, rimarcando che "i valori presenti nella cultura istituzionale e nel diritto internazionale (si prenda il caso dell'asilo) non sono più considerati valori comuni". "E' urgente pertanto - ha scritto ancora nell'articolo - una rinnovata tensione e azione pedagogica. In quest'ottica deve essere chiaro che quando la Chiesa predica i valori di rispetto della dignità, solidarietà, condivisione tra i popoli, di incontro tra le culture e le religioni non fa battaglie politiche ma - a partire dai principi evangelici e dall'azione che dispiega giorno per giorno - precisa solo i presupposti sui quali la politica deve costruire". "Si tratta - si leggeva ancora nell'articolo - di un contributo morale, culturale, di esperienza, di disponibilità del quale, a nostro avviso, la politica ha bisogno".

Il direttore della Caritas nel suo testo ha rilevato come il fenomeno migratorio metta "a nudo principalmente due problemi: la giustizia distributiva e la giustizia politica". "Circa il primo problema è palese che la povertà, il sottosviluppo e la disperazione di molte persone sono drammatici. Spesso queste situazioni portano le persone ad intraprendere rischiosi viaggi verso l'Europa, che per molti finisce con la morte''. ''L'unica soluzione - ha scritto don Nozza - a questa che è una vera tragedia umanitaria, è che i Paesi del primo mondo adottino politiche globali di giustizia redistributiva". Poi c'è un secondo problema di "giustizia politica, e qui la ricerca del bene comune, cioè la politica, deve fare la sua parte, riaffermando il primato della persona umana''. ''La politica infatti - si legge ancora - è creazione di opinioni non tenute al guinzaglio dell'opinione corrente; è capacità e coraggio di influire sul giudizio politico dei cittadini; è azione capace di operare affinché si determinino cambiamenti nell'opinione pubblica imperante". Per questo, secondo don Nozza "intristisce quando, dal mondo politico, arrivano segnali contrari che - per mitigare le frustrazioni di chi vede riflesse nell'altro, nel diverso le proprie insicurezze - alimentano un clima di paura e di intolleranza". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

L'OPPOSIZIONE AL GOVERNO DA PARTE DI FAMIGLIA CRISTIANA
- E' un'indecente proposta razzista (Guidasicilia.it, 01/07/08)
- Famiglia cristiana e... incazzata (Guidasicilia.it, 16/08/08)
- Famiglia Cristiana attacca di nuovo il governo (Guidasicilia.it, 05/09/08)
- "Prendete le impronte agli ultrà, non ai rom" (Guidasicilia.it, 11/09/08)

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29 settembre 2008
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