Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'Orchestra sinfonica siciliana rischia la chiusura. "Con le riduzioni della nuova finanziaria non potremo più pagare gli stipendi"

30 aprile 2012

La Fondazione Orchestra sinfonica siciliana rischia di chiudere i battenti. L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala degli specchi del teatro Politeama, a Palermo. Tutto nasce dalla riduzione, prevista nella nuova finanziaria approvata dalla Regione siciliana, del finanziamento annuale elargito alla fondazione.
Nel 2012 il contributo è sceso a 8 mln e 200 mila euro, contro gli 11 milioni e 751 mila euro dell'anno scorso. Se l'attuale legge non verrà modificata, dunque, l'orchestra sinfonica non potrà più proseguire la propria attività, perché l'attuale finanziamento "non basta - spiega la portavoce Gisella Cangemi - nemmeno per pagare gli stipendi dei 174 dipendenti (orchestrali compresi) della fondazione".
Attualmente l'Orchestra sinfonica siciliana può contare su un migliaio di abbonati e un'entrata di 700 mila euro all'anno, riconducibili alla cessione del teatro Politeama per l'allestimento di eventi di altra natura. La Regione, invece, può disporre gratuitamente del teatro, in quando partner della fondazione, come lo è del resto il Comune di Palermo.

"La fondazione - spiega il flautista Claudio Sardisco - produce non solo cultura, ma garantisce introiti all'indotto. Tagliare un ente che fa girare soldi è un non-senso". "Di questo passo - ha aggiunto il maestro Ferdinando Caruso - i teatri sono destinati a diventare delle vere e proprie cattedrali nel deserto, spazi per comizi politici o concerti di certi cantanti. Nella distribuzione dei finanziamenti prevale il clientelismo e non conta il fatto che l'Orchestra sinfonica siciliana sia riuscita a ridurre quasi del tutto un deficit che qualche anno addietro ammontava a 15 milioni".
"La fondazione non chiuderà mai - garantisce la sovrintendente Ester Bonafede - perché è la prima della Regione, ha risanato il proprio bilancio, ha pagato il debito con la Serit e riportato il pubblico nel teatro. Abbiamo chiesto quello che ci serve, il resto siamo in grado di farlo da soli". I dipendenti, intanto, minacciano di occupare il teatro e di attuare altre forme di proteste in futuro. [Lasiciliaweb.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

30 aprile 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia