L'Oro, l'Argento, il Bronzo d'Italia
Si sono conclusi i XXVIII Giochi Olimpici di Atene. Spettacolare Mondo di Tolleranza e Pace
Si sono concluse ieri le XXVIII Olimpiadi di Atene, che per diciotto giorni hanno accompagnato gli italiani e tutti i cittadini del mondo verso un unico interesse, l'agonismo, la sfida onesta, il confronto, la fratellanza.
La nostra Italia si porta a casa fra ori, argenti e bronzi, 32 medaglie e tanta bella, dignitosa figura, un'Italia che con la maratona di ieri, vinta da Stefano Baldini, piccolo, infaticabile uomo, ha concluso i giochi per eccellenza, ritornati dopo 108 anni nella loro terra natia.
Le Olimpiadi di Atene sono state, come ogni Olimpiade boa epocale, dove attorno hanno girato i fatti del mondo tutto. Il Rammarico e una grande nostalgia pensando ai giochi di olimpia di tanti millenni fa, però c'è. Nell'epoca ellenica per i giochi olimpici si fermavano le guerre, le olimpiadi del nostro tempo con le guerre hanno dovuto e devono conviverci.
Sono state le olimpiadi di Enzo Baldoni, il giornalista assissinato dagli estremisti islamici in Iraq, ricordato dal lutto al braccio indossato dalla squadra di calcio italiana che proprio con l'Iraq si è contesa il bronzo. Sono state le Olimpiadi del ritorno di Yuri Chechi vincitore. Sono state le Olimpiadi del Setterosa della pallanuoto. Sono state le Olimpiadi di Giuseppe Gibilisco rimessosi dagli acciacchi. Sono state le Olimpiadi di Marco Galiazzo, l'arciere timido e gentile, e degli spadaccini belli e aitanti Aldo Montano, Gianpiero Pastore e Luigi Tarantino.
Sono state le Olimpiadi che proietta l'utopica immagine della pace nel mondo.
Sono state le Olimpiadi e lo saranno ancora e di nuovo, fra quattro anni.
da la Repubblica
L'uomo sa anche creare la pace
di Michele Serra
Chi si disinteressa allo sport lo fa, in genere, perché lo considera una fuga dalla realtà, circensi per distrarre il popolo. Esattamente al contrario, queste Olimpiadi sono sembrate un consolante e a tratti nobile ancoraggio alla concreta e pacifica sostanza delle pratiche umane, del sudore e del talento, delle tecniche e del felice sforzo di realizzazione degli individui. Era la realtà, piuttosto, a fuggire, lungo le orride vie della stupidità bellica, dell'odio razzista e della pazzia terrorista: con quei video atroci di ostaggi innocenti, esposti come trofei sotto qualche insegna assassina.
La televisione, nelle nostre case, era spesso e volentieri accesa su Atene per qualche ragione in più rispetto al puro piacere di seguire i Giochi. Si trattava quasi di opporre, in tempo reale, immagini di vita e di bellezza alle bordate mortifere che arrivavano dall'Iraq e da altrove. Non certo (ahinoi) per cancellare la guerra e la violenza, e nemmeno per consolazione imbelle, ma per verificare, in una forma così speciale e suggestiva, che l'umanità sa generare, eccome, anche pace e salute.
Che è capace di sublimare l'aggressività e l'istinto di sopraffazione in una gamma quasi incredibile di discipline agonistiche, nella lealtà e nel rispetto reciproco (doping a parte, ovviamente). E soprattutto che l'incrocio tra nazioni ed etnie, che sotto i Cinque Cerchi sfiora davvero l'universalità, almeno una volta ogni quattro anni non è da considerare con l'angosciato sospetto al quale purtroppo ci stiamo abituando, specie dopo la mostruosità dell'undici settembre e la scervellata invasione dell'Iraq.
Nell'ultimo ventennio impratichirci con "nuove" etnie e Nazioni ha significato, quasi ogni volta, prendere atto di una guerra o di una strage, di un attentato o di un genocidio. Nel video domestico, per queste tre lunghe e belle settimane, volti e corpi esotici erano solo avvincenti ragioni di scoperta sportiva, di curiosità per gli altri che finalmente si rinnova.
I fenomenali mezzofondisti arabi, gli stoici lottatori orientali, i forzuti caucasici, i caraibici velocissimi, i cecchini baltici del basket, gli americani superagonisti, i cinesi che studiano da futuri americani, perfino i toscani diventati la California del nostro sport: finalmente nessuna (o davvero molto poche) connotazione religiosa o politica poteva disturbare la ricezione dei diversi spiriti nazionali, e inni e bandiere potevano mescolarsi in un clima di unità introvabile altrove.
Si è detto tanto, a proposito dell'ipocrisia olimpica, del professionismo e del business che rodono anima e ossa dello sport. Ma il video di casa, durante le Olimpiadi, ha un'inconfondibile e allegra multicromia, è un collage impagabile di gesti impossibili e di fisiologie stupefacenti, è un Barnum dal quale è utile e anche etico lasciarsi fregare. Nello sconforto degli sconfitti e nel trionfo dei vincitori abbiamo potuto leggere, in primi piani e interviste quasi sempre puntuali, quanto si assomiglino i sentimenti delle donne e degli uomini.
Gli anni di sacrifici e di allenamenti ossessivi, l'obiettivo raggiunto o mancato per un soffio: la storia dello sport si assomiglia ovunque, esattamente come quando i grandi viaggiatori ci raccontano, in conclusione delle loro avventure, che al mondo si ride e si piange sempre per le stesse ragioni.
In un mondo devastato come il nostro (o forse ugualmente devastato, rispetto alle epoche precedenti, ma con la penosissima soma, in più, di vedere e sapere molto di più), lo sport ha nuove responsabilità. Non ultima, una responsabilità estetica, che è quella di diffondere immagini di ordine e armonia, specie di ordine e armonia nei movimenti del corpo. Di corpi scempiati, decapitati, bombardati, bruciati, si fa indigestione quotidiana (indigeribile).
Per venti giorni abbiamo visto i corpi degli uomini e delle donne esprimere vita, autocontrollo, talento, bellezza. È stata, in una sola parola, una vera gioia per gli occhi e per la mente, e il video di casa, ora che la vecchia fiaccola di Olimpia sta per spegnersi, sarà anche lui più spento, e in balia di ben altri fuochi, quello del disordine e dell'odio tra gli umani.
IL MEDAGLIERE AZZURRO di ATENE 2004
14 agosto
Paolo Bettini oro nel ciclismo su strada - Aldo Montano oro nella sciabola
15 agosto
Giovanni Pellielo argento nel tiro al volo, fossa olimpica
16 agosto
Salvatore Sanzo argento nella sciabola - Andrea Cassarà bronzo nella sciabola
17 agosto
Bronzo per la staffetta 4X200 stile libero - Federica Pellegrini argento nei 200 stile libero
18 agosto
Valentina Vezzali oro nel fioretto - Giovanna Trillini argento nel fioretto
19 agosto
Lucia Morico bronzo nel judo categoria 78 kg - Marco Galiazzo oro per l'arco - Aldo Montano, Gianpiero Pastore e Luigi Tarantino argento nella sciabola a squadre
20 agosto
Ivano Brugnetti oro nella marcia (25 km) - Valentina Turisini argento nella carabina
21 agosto
Cassarà, Sanzo e Vanni, medaglia d'oro nel fioretto a squadre - Lorenzo Porzio, Dario Dentale, Luca Agamennoni e Raffaello Leonardo medaglia di bronzo nel 4 Senza di canottaggio - Rossano Galtarossa e Alessio Sartori medaglia di bronzo nel due di coppia di canottaggio - Bruno Mascarenhas, Salvatore Amitrano, Catello Amarante e Lorenzo Bertini medaglia di bronzo nel 4 Senza Leggeri
22 agosto
Andrea Benelli medaglia d'oro per lo Skeet nel tiro a volo - Yuri Chechi medaglia di bronzo negli anelli
23 agosto
Igor Cassina medaglia d'oro alla sbarra
25 agosto
Alessandra Sensini medaglia di bronzo nel windsurf
26 agosto
Il Setterosa vince la medaglia d'oro nella pallanuoto
27 agosto
Antonio Rossi e Beniamino Bonomi medaglia d' argento nella canoa K2 1000 metri - Giuseppe Gibilisco bronzo nell'asta - gli azzurrini di Gentile bronzo nel calcio - Roberto Cammerelle bronzo nella boxe
28 agosto
Josefa Idem vince l'argento nella canoa K1 1500 metri - Le azzurre argento nella ginnastica ritmica - Gli azzurri argento nel basket
29 agosto
Gli azzurri argento nella pallavolo - Stefano Baldini medaglia d'oro nella maratona
Tutti i siciliani di Olimpia
Andolina Barbara - Judo - 16 ottobre '79, Avola (Sr)
Bosurgi Silvia - Pallanuoto - 17 aprile '79, Messina
Bruni Francesco - Vela - 11 aprile '73, Palermo
Fucile Paolo - Lotta - 29 giugno '81, Catania
Gianpiccolo Diletta - Lotta - 27 luglio '74, Catania
Gibilisco Giuseppe - Asta - 5 gennaio '79 Siracusa
Giordano Riccardo - Vela - 14 marzo '70, Palermo
La Mantia Simona - Triplo - 14 aprile '83, Palermo
Malato Giusy - Pallanuoto - 9 luglio '71, Catania
Marin Luca - Nuoto - 9 aprile '86, Vittoria (Rg)
Musumeci Maddalena - Pallanuoto - 26 marzo '76, Catania
Ragusa Cinzia - Pallanuoto - 24 maggio '77, Catania
Rinella Salvatore - Lotta - 27 febbraio '75, Termini Imerese (Pa)
Vermiglio Valerio - Pallavolo - 1 marzo '76, Messina