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L'oro nero. La vera ricchezza di Sicilia secondo Crocetta

Perché preoccuparsi delle trivelle visto che "noi non abbiamo mai avuto un disastro ambientale petrolifero"?

23 febbraio 2015

"Sulle trivellazioni ci sono circa tre miliardi che producono migliaia di posti di lavoro, l’impatto occupazionale tra occupazione che rimane e quella nuova è intorno ai diecimila posti di lavoro".
E’ quanto ha spiegato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in merito al protocollo firmato con le compagnie petrolifere, nella puntata di PresaDiretta andata in onda ieri sera su Rai3.
Il governatore, alla domanda se si prevede un aumento delle estrazioni, ha risposto: "Certo che prevediamo l’aumento delle estrazioni e allora perché lo abbiamo fatto il protocollo? (protocollo con Assomineraria e compagnie petrolifere ndr) Perché non dovremmo estrarre? C’è una regione al mondo che non estrae il petrolio? No. Perché chiunque ha una ricchezza la utilizza. Contrastare l’estrazione di petrolio siciliano non raggiunge nessun obiettivo perché poi il petrolio arriverà dall’Iran, arriverà dall’Iraq. L’unica cosa che abbiamo fatto è danneggiare ulteriormente l’occupazione e lo sviluppo economico in Sicilia".

Il giornalista Danilo Procaccianti ha quindi chiesto a Crocetta: "Ma lei stesso ha firmato un appello di Greenpeace due anni fa contro le trivellazioni a mare offshore, nel mare Mediterraneo?" "Sì - ha risposto il governatore - ma non è che si riferiva al petrolio siciliano. L’appello di Greenpeace dice che noi dobbiamo limitare le... (estrazioni ndr), e certo che noi dobbiamo limitarle ma non capisco perché dobbiamo limitarle solo in Sicilia".
"Siccome in Libia si continua a estrarre, in Tunisia si continua ad estrarre e siccome il Canale di Sicilia è fatto anche da loro... non mi pare che ci troviamo di fronte ad un accordo internazionale che vieta le estrazioni nel Canale di Sicilia".
E se succede un incidente, come nel Golfo del Messico? "Noi non abbiamo mai avuto un disastro ambientale petrolifero", ha risposto il presidente della Regione...

Il punto di vista e la presa di posizione di Crocetta sulle trivellazioni è materia di una polemica molto accesa che, sicuramente, in questi giorni si accenderà ancora di più. Parallelamente a questa, c’è anche la polemica sull'accordo con Eni sul quale ha sollevato dubbi il sottosegretario Giuseppe Castiglione di Ncd.
"Sinceramente - ha risposto con una nota il presidente Crocetta - trovo singolari le affermazioni del sottosegretario Castiglione sull'accordo Eni, che tirano in ballo le responsabilità del governo regionale. Mi sembra persino surreale, oltre che paradossale, che un componente del governo Renzi possa fare tali affermazioni. L'Eni è un ente a partecipazione nazionale e non regionale com'è noto e, l'accordo con l'azienda, è stato stipulato dal ministro dello Sviluppo economico Guidi e dai sindacati nazionali, ed è la proposta del presidente dell'Eni nominato dal governo Renzi e del ministro dello stesso governo".

"Il primo incontro ufficiale - continua la nota di Crocetta - è avvenuto proprio presso la presidenza del Consiglio e nonostante tutto ciò, il sottosegretario dice che gli impianti proposti per il polo di economia verde di Gela sarebbero obsoleti, privi di ricadute economiche sul territorio siciliano e addirittura nocivi all'ambiente. Resto stupefatto e spero che a livello governativo si abbia un chiarimento. Ritengo che il governo nazionale abbia fatto un serio sforzo su Gela e Termini Imerese, uniche realtà italiane su cui si sta intervenendo con forza, e trovo assurde ed incomprensibili le affermazioni di Castiglione che mi sembrano tutte di ragione elettoralistica. Solo che non si può attaccare il governo a cui si appartiene - aggiunge Crocetta nella nota - e il governo regionale che fin ad oggi si è fidato e continua a fidarsi del governo nazionale. Poi naturalmente nella rappresentazione errata di qualche osservatore, l'impugnativa della Regione siciliana di parte della finanziaria, sarebbe un attacco al governo nazionale, quando tale impugnativa viene fatta da tutte regioni italiane in gran parte governate dal Pd e naturalmente nessuno solleva questioni."

"I fatti parlano chiaro - conlude la nota del presidente -, alcuni componenti del governo nazionale, lavorano sistematicamente contro la Sicilia e il governo della Sicilia. Per quel che mi riguarda ho già comunicato al ministro Guidi la necessità di chiarire immediatamente la portata storica dell'accordo su Gela, ma non trovo elegante che un componente del governo nazionale attacchi lo stesso governo nazionale. Questo per dimostrare chi ce l'ha veramente con Renzi".

La puntata di PRESADIRETTA "Sblocca Italia"

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23 febbraio 2015
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