L'osservatorio dell'Ance Sicilia denuncia: ''Crollano bandi delle opere pubbliche''

Crolla nel 2008 il settore delle opere pubbliche in Sicilia, che registra un meno 50%, il dato più basso degli ultimi venti anni.
Lo ha rivelato nei giorni scorsi l'osservatorio dell'Ance Sicilia che ha preso in esame i lavori posti in gara con bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Le stazioni appaltanti hanno ridotto l'attività rispetto al 2007, sia come numero di gare (832, -32,79%), sia come importi delle opere (652 milioni di euro, -48,59%). Se non fosse stato per 12 incanti di importo significativo (116 milioni di euro) il mercato delle opere pubbliche nell'Isola sarebbe già al collasso.
Secondo l'Ance la decurtazione si è tradotta in una mancata assunzione di circa 10 mila addetti rispetto ai trend precedenti. A ciò si è aggiunta (dato Istat) la perdita di circa 20 mila unità nei cantieri aperti (da 160 a 140 mila gli occupati) per effetto del mancato pagamento delle opere già eseguite, con ritardi fino a due anni accumulati dagli enti pubblici.

Secondo il presidente regionale dell'Ance Sicilia, Salvatore Arcovito, "questo è il momento in cui la Regione deve mettere in campo tutte le risorse possibili per scongiurare la chiusura del più importante settore produttivo della nostra economia".

Questo il dettaglio degli importi posti in gara, suddivisi per province:
Agrigento: 73,3 milioni di euro (-25,2%)
Caltanissetta: 27,4 milioni (-65,74%)
Catania: 146,3 milioni (-1,43%)
Enna: 27,5 milioni (-33,39%)
Messina: 131,3 milioni (-43,39%)
Palermo: 125,6 milioni (-69,22%)
Ragusa: 23,3 milioni (-70,53%)
Siracusa: 48,6 milioni (-53,51%)
Trapani: 49,3 milioni (-36,31%)