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L'ottimismo è il profumo della vitaaaaaa.... Il presidente Berlusconi ne è fermamente convinto

''L'Italia vive nel benessere tra auto di lusso e ristoranti pieni'', parola del Cavaliere

16 luglio 2005

''L'ottimismo è il profumo della vita'', ci dice Tonino Guerra all'entrata di un grande magazzino, e già il fatto che un grande vecchio del cinema e della poesia ci lanci questo messaggio da una pubblicità ci dovrebbe fare sospettare.
''Bisogna essere ottimisti'', ci dice il presidente del Consiglio Berlusconi, che vede un'Italia dominata dal benessere. Un paese dove gli imprenditori ''fanno utili'', dove ''autostrade e ristoranti sono pieni'', dove circolano ''auto di lusso'', e dove, lo assicura il Cavaliere in persona: ''in  classe di mio figlio i ragazzi hanno due telefonini a testa''.
Sì l'Italia è un paese ''che vive nel benessere'', ed è con questa frase che due giorni fa il premier si è congedato dalle parti sociali al termine delle due ore di confronto a palazzo Chigi sul Documento di programmazione economico e finanziario (Dpef).
Se poi, per forza si deve vedere il bicchiere mezzo vuoto, un problema si può riconoscere, ed è l'evasione fiscale che registra ''una escalation preoccupante'', tanto che Berlusconi ha annunciato che l'esecutivo considererà ''una priorità la lotta all'evasione''. Proprio Lui che qualche anno fa considerava moralmente giusto non pagare le tasse ''quando queste sono eccessive''.

I sindacati forse crederanno alle parole del buon Tonino Guerra, ma quelle del premier sull'ottimismo li ha lasciati alquanto freddi. ''Non sono soddisfatto perché non mi sono chiare le indicazioni concrete con cui volete sostenere la crescita'', ha detto il segretario della Uil Luigi Angeletti. ''Nel Dpef ci sono solo i titoli, ma manca la declinazione dei singoli punti'' ha tagliato corto il segretario della Uil, Savino Pezzotta. Il presidente di Confcommercio Sergio Billè ha poi lanciato un chiaro appello: ''la situazione è grave, il governo rinunci alle vacanze e passi l'estate al lavoro''.

E' certo che a non credere né alle parole di Tonino Guerra né a quelle di Berlusconi, sono le tante famiglie italiane costrette a tirare la cinghia per tirare avanti, costrette a risparmiare pure sul cibo e che resta minuti interi davanti ad un bancone prima di scegliere il prodotto più conveniente. E' caso mai il comportamento compulsivo del consumismo che riveste le famiglie italiane di un effimero benessere, e finisce per vivere al di sopra delle proprie possibilità.

L'ottimismo sarà pure il profumo della vita, ma in Italia a sentire il tanfo della miseria sono sempre di più...

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16 luglio 2005
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