L'ufficio stampa del Comune di Palermo resta ancora vuoto in attesa del concorso

di Roberto Rizzuto (www.siciliainformazioni.com)

Alziamo la cornetta, digitiamo il numero. Il telefono sembra squillare a vuoto. Stiamo per riattaccare, quando all'improvviso, dall'altro capo, risponde una voce maschile assai cordiale. "Ufficio stampa del Comune di Palermo?", chiediamo. La risposta alla domanda è affermativa ma al tempo stesso poco convinta. "In effetti questo è l'ufficio stampa - spiega il nostro interlocutore - ma al momento non c'è alcun giornalista. Anzi, per la precisione, qui non si vede un giornalista dal primo gennaio scorso".
Cadiamo un po' dalle nuvole: in effetti la questione dei nove addetti stampa di Palazzo delle Aquile mandati in "vacanza" alla fine dello scorso anno, causa contratto in scadenza, è cosa abbastanza nota. Ma possibile che il problema non sia stato ancora risolto? L'evidenza dei fatti ci induce a rispondere in modo affermativo anche a questa domanda.

Per ovviare all'imminente azzeramento dell'organico, il 23 dicembre scorso, il Comune aveva bandito un concorso per titoli finalizzato alla selezione di 13 giornalisti da assumere con la qualifica di redattore. L'85% dei posti era stato riservato al personale non dirigenziale già utilizzato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. A oggi, tuttavia, l'ufficio stampa del municipio resta vuoto. Una situazione di stallo che, a quanto pare, non è passata inosservata in Consiglio, soprattutto tra gli scranni occupati dall'opposizione. Risale infatti a pochi giorni fa la presa di posizione di Ninni Terminelli, coordinatore cittadino del Partito democratico, che parla di "fatto gravissimo che non ha eguali, una vera e propria interruzione di pubblico servizio. Eppure il sindaco - aggiunge polemicamente Terminelli - ha pensato bene di rinnovare l'incarico di esperto in informazione. Perché, in attesa dell'espletamento del concorso, i cui tempi non sono prevedibili, non si continua a utilizzare gli stessi giornalisti?".

"Guardi non so proprio cosa dirle - sospira guardingo il nostro anonimo e gentile interlocutore - riprovi domani. Magari si vede qualcuno". Come no, domani.