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L'ultima mafia raccontata da un pentito

Il collaboratori di giustizia, Maurizio Spataro, parla dei Madonia e della scomparsa di Giovanni Bonanno

27 marzo 2009

Maurizio Spataro collabora con la giustizia dal novembre scorso. Considerato un esponente di rilievo dell'ultima generazione e appartenente al clan mafioso del quartiere palermitano di Borgo Vecchio, è stato arrestato il 10 luglio 2008 per tentata estorsione aggravata. Spataro ha avuto stretti legami anche con il clan di Resuttana e con i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
Importanti e significative le rivelazioni che Spataro ha fin da subito consegnato ai magistrati, rivelazioni ed ammissioni che continuano e che rivelano la storia più recente dell'ultima Cosa nostra di Palermo e Provincia.

Fra le ultime sue rivelazione rese pubbliche, ci sono quelle che riguardano Giovanni Bonanno, suo ex "compagno d'estorsione", fatto sparire col metodo della lupara bianca nel gennaio 2006, e quelle sul clan Madonia che, secondo Spataro, continuerebbe a dettare legge.
Ascoltato ieri in videoconferenza dalla prima sezione della Corte d'assise di Palermo, secondo Spataro i Madonia, seppur detenuti da anni, continuano ad essere i capimafia di Resuttana e dettano ancora legge nella zona occidentale del capoluogo siciliano.
Al punto che l'omicidio di Giovanni Bonanno potrebbe essere riconducibile all'ostracismo dato da Mariangela Di Trapani, moglie del boss detenuto Salvino Madonia e divenuta "degna" sostituta del marito, allo stesso Bonanno.

"Giovanni Bonanno si occupò per anni del 'pizzo' nel mandamento mafioso di Resuttana a Palermo. Poi, dopo la Pasqua del 2005 iniziò ad avere problemi e ad essere estromesso dalle estorsioni, che fino a quel momento aveva sempre gestito da solo. Un fatto che Giovanni non riusciva proprio a digerire". "Giovanni, che conoscevo da quano eravamo piccoli - ha raccontato Spataro - si occupava delle estorsioni di Resuttana, soprattutto dopo l'arresto di Pino Guastella. Fu investito dal reggente del mandamento Resuttana, Diego Di Trapani, come co-reggente. Tutto questo durò fino al luglio del 2003, quando Bonanno venne arrestato. Il suo posto venne preso dal fratello Francesco Bonnano che morì nel dicembre del 2003 stesso per un infarto".
Bonanno, come rivelato dal pentito Spataro "aveva rapporti personali con Sandro Lo Piccolo". "Si incontravano ferquentemente - ha detto - soprattutto presso un ristorante di Sferracavallo a Palermo". Ma i rapporti tra Sandro Lo Piccolo, figlio del capomafia Salvatore Lo Piccolo, e Giovanni Bonanni si deteriorano ben presto. "Sandro non voleva che io frequentassi Bonanni - ha spiegato il collaboratore - diceva che davanti faceva una faccia e alle spalle poi gli piantava i chiodi...".

"Dopo la Pasqua di quattro anni fa - ha detto ancora il collaboratore di giustizia nel suo interrogatorio - gli venne detto dal reggente del mandamento di non dovere più gestire le estorsioni nel mandamento. Dopo poco tempo Bonanno venne isolato da tutti e lui ci rimase malissimo. Veniva detto che non riuscisse a riempire le tasche dei familiari dei detenuti". Così gli sarebbe stato affiancato, nella gestione del pizzo, Salvo Genova. "Una sera - ha detto Spataro - Giovanni mi disse che non ne poteva più di questa situazione. Non era giusto mettergli accanto un'altra persona. In un'occasione, lo accompanai a ritirare il pizzo da alcuni negozianti, ma questi gli dissero che erano già passati per ritirare i soldi. Per lui fu un pugno nello stomaco. Capì che era stato messo da parte".

Spataro ha raccontato ai pm Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene, dei particolari dissapori tra Giovanni Bonanno e i Madonia ("Bonanno doveva portare ai capi il denaro raccolto con le estorsioni, ma i Madonia ripetevano che i soldi non bastavano, perchè c'era il padre malato e aveva bisogno di visite e di cure mediche"), e di un battibecco che la Di Trapani avrebbe avuto con lui, che non era riuscito a procurarle le somme che aveva richiesto, "ma solo cinquemila euro, e con molta fatica": "La Di Trapani disse a Bonanno che quella era l'ultima volta che lei lo avrebbe visto e che non voleva incontrarlo mai più".
Nel gennaio 2006 Bonanno fu convocato da Sandro Lo Piccolo, imputato nel processo assieme al padre Salvatore e a Diego Di Trapani, padre di Mariangela. Da quell'appuntamento Bonanno non fece mai ritorno. Venne ucciso barbaramente e poi il suo cadavere nascosto nelle campagne della provincia palermitana, dove venne ritrovato un anno fa, solo un anno fa grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti.
Sandro Lo Piccolo non è imputato per l'omicidio di Bonanno, ma solo di soppressione di cadavere. 

- Nelle campagne di Carini... (Guidasicilia.it, 02/02/08)

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27 marzo 2009
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