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L'ultima udienza di Benedetto XVI

"Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso"

27 febbraio 2013

"Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima udienza generale del mio pontificato. Grazie di cuore, sono veramente commosso e vedo la Chiesa viva e penso che dobbiamo dire grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona anche se è inverno!".
Con queste parole Benedetto XVI ha salutato i quasi 200mila fedeli presenti questa mattina in piazza San Pietro per la sua ultima udienza generale.
"Il 19 aprile del 2005 ho pensato: Signore, che cosa mi chiedi? È un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi sulla Tua parola getterò le reti" e "il Signore mi ha veramente guidato", ha detto il Papa, ripercorrendo il suo pontificato e sottolineando le difficoltà attraversate. "In questi 8 anni il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto sentire la sua presenza ogni giorno. La Chiesa ha vissuto giorni felici, ma anche momenti non facili, nei quali mi sono sentito come San Pietro in barca con i pescatori. Il Signore sembrava dormire, ma ho sempre saputo che in quella barca c'era. La barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua, e il Signore non la lascia affondare".
Hanno assistito all'ultima udienza generale numerosi cardinali. In piazza le bandiere testimoniano la provenienza di persone da ogni parte del mondo: dagli Usa alla Polonia, dall'Egitto alla Cina, dalla Bolivia alla Germania, patria di Joseph Ratzinger.

"Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino". Tra gli applausi, Benedetto XVI ha ringraziato i cardinali e i collaboratori, "ad iniziare dal mio Segretario di Stato Bertone, che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni".
"Chi assume il ministero petrino - ha detto ancora il Papa ritornando con il pensiero ai sentimenti del giorno dell'elezione - non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare - ha aggiunto - e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona''.

Da oggi la sua vita non sarà comunque un "ritornare nel privato". Benedetto XVI ha detto che non avrà "una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze, eccetera. Nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso".
Passo grave, ma sereno. Il Papa è tornato a sottolineare la gravità della sua decisione, ma conferma di aver fatto il passo con serenità: "Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d'animo. Negli ultimi mesi - ha aggiunto - ho sentito che mie forze erano diminuite e ho chiesto a Dio di illuminarmi nella preghiera per farmi prendere la decisione più giusta non nel mio bene, ma per il bene della Chiesa".
Un pensiero è stato rivolto anche al successore: "Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo successore dell'Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito", ha detto il pontefice, che ha colto l'occasione anche per ringraziare i media: "Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. Qui penso anche a tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante servizio".
Un particolare saluto il Pontefice lo ha riservato "alla cara Italia e a Roma". Rivolgendosi ai pellegrini di lingua italiana il Papa ha aggiunto: "grazie per il vostro affetto e amore, grazie". "Cari amici - ha quindi aggiunto - grazie per questi otto anni, grazie per la gioia della vostra fede".

Il Pontefice è stato accolto da un'ovazione, quando la jeep ha fatto il suo ingresso: accanto al Papa, come sempre, il segretario, monsignor Georg Gaenswein. La vettura si è fermata qualche istante per permettere a Benedetto XVI di prendere in braccio un bambino. La zona era sorvegliata a vista da centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Massiccia anche la presenza degli addetti della Protezione civile. Via della Conciliazione, ovviamente chiusa al traffico, è stata completamente transennata ed è stato creato un corridoio centrale per i mezzi di soccorso mentre maxischermi sono stati montati in previsione di un afflusso di pellegrini e fedeli. Ieri sera sono iniziate  le bonifiche delle forze dell'ordine.
L'udienza generale è iniziata alle 10.30. Il Papa dimissionario, il cui pontificato si concluderà domani alle 20, ha fatto il giro dei settori nella piazza con la 'papamobile' per salutare da vicino quanti più fedeli possibile. Poi, come di consueto, la catechesi dal sagrato. Quella odierna è la 348ma udienza generale di Benedetto XVI nei suoi otto anni di pontificato.

IL PAPA 'EMERITO' - Papa Ratzinger continuerà a chiamarsi 'Sua Santità Benedetto XVI'. E, d'accordo con lo stesso Pontefice, si è stabilito che dopo le 20 del 28 febbraio sarà "Papa emerito o romano Pontefice emerito". Lo ha detto il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "Il Papa - ha poi spiegato - continuerà ad indossare una talare bianca semplice senza più mantellina". Mentre le scarpe non saranno più rosse. "Il Papa però - ha aggiunto padre Lombardi - aveva scarpe marroni che continuerà a utilizzare anche dopo le dimissioni. In particolare posso dire che è contentissimo delle scarpe che gli vennero regalate a Leon, in Messico perché sono confortevolissime".

L'anello del pescatore ovviamente non sarà mai più utilizzato da Benedetto XVI, che "ne userà un altro". Quanto agli appunti di carattere personale, a differenza dei documenti che entreranno negli archivi vaticani, continueranno a 'seguirlo', ha riferito ai giornalisti il direttore della sala stampa vaticana. Padre Lombardi ha ricordato anche che l'ultimo atto da papa di Benedetto XVI si compirà giovedì 28 intorno alle 17.30 a Castelgandolfo con un ultimo saluto.
Messaggi di gratitudine da tutto il mondo stanno arrivando in questi giorni a Benedetto XVI. Si tratta di messaggi di capi di Stato e di alte personalità provenienti da tutto il mondo. In questi ultimi giorni di pontificato, inoltre, ha spiegato padre Lombardi, il Papa è particolarmente "raccolto in preghiera e si prepara per gli impegni degli ultimi due giorni".

La convocazione dei cardinali per le congregazioni con tutta probabilità inizierà da lunedì 4 marzo. "E' verosimile che non ci saranno congregazioni per sabato e domenica prossima - ha previsto il portavoce della sala stampa vaticana - ed è verosimile che inizieranno subito dopo, insomma il prima possibile". Toccherà in ogni caso alle congregazioni dei cardinali stabilire la data di inizio. La lettera di convocazione dei cardinali sarà inviata il primo di marzo dal cardinale decano Angelo Sodano. Le congregazioni si riuniranno nell'aula nuova del sinodo.

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27 febbraio 2013
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