L'ultimo dei caudillos
E' morto il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Il delfino Nicolas Maduro: "E' stato avvelenato come Arafat"
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, non ce l'ha fatta. Dopo una lunga battaglia contro il cancro, è morto ieri alle 16.26 ora locale.
A darne l'annuncio è stato il delfino Nicolas Maduro, che ha gridato al complotto, affermando che il "comandante" Chavez è stato avvelenato dai suoi nemici. Il Venezuela si avvia verso nuove elezioni entro 30 giorni. Nel frattempo il vicepresidente assumerà la presidenza a interim.
Moltissimi i messaggi di cordoglio, da Cuba, che ha reso omaggio al 'delfino di Fidel Castro', agli Usa, che si sono augurati l'inizio di una nuova era. L'Iran, con il presidente Mahmoud Ahmadinjad, ha salutato "il martire" Chavez, caduto per una malattia definita "sospetta".
Per il Venezuela "si apre un nuovo capitolo di storia". Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commentato in una nota la morte di Hugo Chavez mentre il Dipartimento di Stato Usa ha bollato come "assurde" le accuse di complotto mosse da Caracas. "In questo momento difficile - ha osservato Obama - gli Stati Uniti ribadiscono il loro sostegno al popolo venezuelano e il loro interesse a sviluppare un rapporto costruttivo con il governo del Venezuela. Gli Stati Uniti mantengono il loro impegno verso politiche volte a promuovere i principi democratici, il ruolo della legge e il rispetto dei diritti umani".
Poche ore prima dell'annuncio della morte di Chavez, il vicepresidente Nicolas Maduro aveva accusato gli Usa di aver complottato contro "il comandante". "Stiamo seguendo le piste degli elementi che configurano questo complotto velenoso", aveva attaccato Maduro durante un lungo intervento in tv paragonando il destino di Chavez a quello del leader palestinese Yasser Arafat e attribuendo le responsabilità "al nemico storico della Patria".
Chavez era un uomo "non comune e forte" che ha dato un enorme contributo alle relazioni tra Mosca e Caracas. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. "Era un uomo non comune e forte che guardava nel futuro e ha sempre puntato al massimo per se stesso", ha scritto Putin nel telegramma di condoglianze inviato a Caracas.
Il governo cubano ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per la morte del presidente venezuelano, definito "il figlio" politico di Fidel Castro, e 'adottato' dall'Avana durante la lunga malattia. Si stanno susseguendo in queste ore i messaggi di numerosissimi leader mondiali che esprimono cordoglio e vicinanza al popolo venezuelano.
I presidenti brasiliano Dilma Rousseff, boliviano Evo Morales, argentino Cristina Fernandez, uruguaiano Josè Mujica, peruviano Ollanta Humala, hanno già annunciato la loro partecipazione ai funerali che si terranno venerdì a Caracas. Anche il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per onorare il "mio caro amico che continuerà a vivere più che mai ispirando le rivoluzioni in America Latina".
Un altro grande alleato di Chavez, il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, ha promesso di continuare a "combattere" per l'unità latinoamericana e caraibica. Per il capo di Stato colombiano Juan Manuel Santos, "il migliore omaggio alla memoria di Chavez è realizzare il sogno che condivideva con noi altri: arrivare ad un accordo per la fine del conflitto in Colombia".
Anche le Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc) hanno ricordato Chavez in un comunicato in cui definiscono la notizia "funesta". Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha espresso "le più sentite condoglianze alla sua famiglia e al popolo venezuelano". Il presidente cileno Sebastian Pinera ha ricordato "l'attitudine di Chavez all'integrazione" mentre il presidente paraguaiano Fernando Lugo si è detto "costernato".
Più duri invece i toni dell'organizzazione Human Rights Watch (HRW), che ha criticato "l'autoritarismo" di Chavez, accusandolo di essere "totalmente indifferente" ai diritti umani fondamentali.
Il vicepresidente Nicolas Maduro aveva annunciato ieri in lacrime che il leader venezuelano è deceduto alle ore 16.25 locali. "Abbiamo ricevuto la dura e tragica notizia che il comandante e presidente Hugo Chavez è morto" aveva detto in una diretta tv dall'ospedale di Caracas mentre i militari intorno a lui gridavano "lunga vita a Chavez". Chavez aveva 58 anni ed era stato ricoverato d'urgenza in ospedale il 18 febbraio scorso per l'aggravarsi delle sue condizioni. Ha guidato il Venezuela per 15 anni.
Poche ore prima dell'annuncio, Maduro aveva detto che il cancro che da circa diciotto mesi affliggeva Hugo Chavez, già operato quattro volte a Cuba e appena riaggravatosi per complicanze polmonari, è il risultato di un "attacco da parte dei nemici storici" del Venezuela, e rientra nel "fuoco di fila" di complotti contro il leader. Maduro aveva fatto il paragone con l'ex numero uno dell'Olp, Yasser Arafat, ventilando l'esistenza di un "piano di destabilizzazione del Paese". "Non abbiamo alcun dubbio", aveva rincarato la dose Maduro, "arriverà il momento indicato dalla storia in cui si potrà istituire una commissione scientifica d'inchiesta che accerti come il comandante Chavez sia stato attaccato".
Il vicepresidente aveva aggiunto di aver ordinato l'espulsione dal Paese di un addetto militare dell'ambasciata degli Stati Uniti a Caracas: si tratta del rappresentante dell'Aviazione, David del Monaco, che avrebbe "proposto piani cospiratori" a ufficiali venezuelani in servizio attivo con l'intento di indurli a organizzare un golpe.
[Informazioni tratte da AGI, Adnkronos/Ign, ANSA]