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L'ultimo inquisitore

Un film contro tutti gli imperialismi e per ribadire che gli uomini ripetono sempre gli stessi errori

13 aprile 2007


 





Noi vi segnaliamo...
L'ULTIMO INQUISITORE
di Milos Forman

Spagna, fine '700. Nella Penisola Iberica l'Inquisizione sta sferrando gli ultimi attacchi contro la crescente filosofia Illuminista proveniente dalla Francia e che ha già contagiato quasi tutta l'Europa. In questo clima di tensione e oscurantismo vive e lavora Francisco Goya che, divenuto pittore di corte, annovera tra i suoi clienti Lorenzo Casamares, un influente monaco domenicano del Sant'Uffizio. Durante la frequentazione dello studio del pittore, Casamares scorge una tela raffigurante una ragazza che lui riconosce essere Inés Bilbatua, figlia di un commerciante e musa di Goya. Da quel momento per Inés e per l'artista inizia una serie di tragiche vicende che a causa di un'accusa di eresia li vedrà coinvolti anche con la Santa Inquisizione.
Un sontuoso affresco che racconta visivamente e politicamente la Spagna della fine del XVIII secolo: una nazione corrotta, manovrata dall'aristocrazia della Chiesa, e in corsa verso la guerra civile. Francisco Goya (Stellan Skarsgård), pittore spagnolo tra i più grandi di tutti i tempi, è uno dei personaggi più rappresentativi di questo drammatico periodo.

Alla presentazione del film a Madrid, Forman ha detto: ''L'ultimo Inquisitore è un film contro tutti gli imperialismi e per ribadire che la storia si ripete e gli uomini ripetono gli stessi errori, non imparano mai''. Lo scrittore Carrière ha inserito nella sceneggiatura una frase detta da Napoleone al suo esercito in marcia per la conquista della Spagna: ''Sarete accolti come liberatori con i fiori e i sorrisi delle ragazze!'', e Forman ha sottolineato che ''la stessa frase l'ha utilizzata Dick Cheney parlando ai soldati americani diretti in Iraq, volevo toglierla dal film, poi ci ho ripensato''. L'ultimo Inquisitore non è un film direttamente politico ma Goya, ha sottolineato il regista, ''è stato un artista che ha osservato la realtà e l'ha raccontata nei suoi quadri, senza giudicarla, ma con profonda compassione umana. Un testimone prezioso del suo tempo e, anche, del nostro''.


Tit. Orig. Goya's Ghosts
Anno 2006
Nazione Spagna
Distribuzione Medusa
Durata 106'
Scritto e diretto da Milos Forman
Sceneggiatura Jean-Claude Carrière
Con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Randy Quaid, Michael Lonsdale, Josè Luis Gomez, Mabel Rivera
Genere Drammatico, storico


Note di produzione - Il 5 settembre 2005, in Spagna, sono iniziate le riprese del dramma storico diretto da Milos Forman. 'L'ultimo inquisitore' è ambientato in Spagna nel 1792 e racconta, attraverso gli occhi del grande pittore spagnolo Francisco Goya, la storia di un gruppo di persone travolte da grandi rivolgimenti politici e cambiamenti storici. L'azione si svolge a partire dagli ultimi anni dell'Inquisizione Spagnola, passando per l'invasione della Spagna da parte delle truppe napoleoniche, per finire con la sconfitta dei Francesi e la restaurazione della monarchia spagnola da parte del potente esercito invasore guidato da Wellington. 
Forman e il produttore Paul Zaentz avevano già collaborato per i film premiati con l'Oscar ''Qualcuno volò sul nido del cuculo'' e ''Amadeus''. Il primo aveva ottenuto nove candidature all'Oscar vincendone cinque (tra cui Miglior Film e Miglior Regista), mentre Amadeus era stato candidato a undici premi Oscar e ne aveva vinti otto (tra cui quelli per il Miglior Film e il Miglior Regista). Anche Jean-Claude Carrière aveva già collaborato con Milos Forman per ''Valmont'' e ''Taking Off''. Nel corso della sua carriera ha scritto più di 100 sceneggiature tra le quali ''Il fascino discreto della borghesia'' e ''Quell'oscuro oggetto del desiderio'', diretti da Luis Buñuel.



L'idea di fare un film sul grande pittore spagnolo Francisco de Goya e sull'Inquisizione Spagnola era balenata per la prima volta nella mente di Milos Forman più di 50 anni fa quando era ancora uno studente e viveva nella Cecoslovacchia comunista. ''In realtà non avevo cominciato pensando proprio a Goya'', ricorda Forman. ''Tutto era iniziato dalla lettura fatta mentre frequentavo la scuola di cinema di un libro sull'Inquisizione Spagnola e nella fattispecie ero rimasto colpito dal racconto di un episodio in cui una persona era stata accusata ingiustamente di un reato. Ho pensato subito che poteva diventare il fulcro di una grande storia perché c'erano tanti parallelismi tra la società comunista nella quale vivevo all'epoca e l'Inquisizione Spagnola. Sapevo, naturalmente, che una storia simile non avrebbe mai potuto essere raccontata in Cecoslovacchia proprio per le suddette affinità e quindi l'ho messa da parte, almeno temporaneamente''.
Ma le buone idee non svaniscono mai anche se per un po' sembrano essere finite nel dimenticatoio. Al contrario, continuano a rimanere nascoste nei recessi della nostra mente e anche questa volta non ci sono state eccezioni. Trent'anni dopo infatti, l'idea è venuta nuovamente a galla, e guarda caso proprio a Madrid dove Milos Forman e il produttore indipendente Paul Zaentz erano impegnati nella promozione del film Amadeus.

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13 aprile 2007
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