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L'unico ponte (immaginario) nato per dividere

Ncd apre un caso nel governo proponendo un Ponte sullo Stretto, "solo per i treni"

30 settembre 2015

Un ponte, per sua esatta definizione, è qualcosa che serve per unire. Il Ponte di Messina (presunto, aleatorio, immaginario, "solo sulla carta", insomma, un ponte che non è mai esistito) no. Ha sempre diviso Sempre. E anche questa volta il Ponte sullo Stretto di Messina divide. E divide il governo. E lo stesso esecutivo, accusato di avere riproposto l’ipotesi dell’infrastruttura (LEGGI), viene attaccato dalle opposizioni.
Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Graziano Delrio, però frena e dice che si stanno facendo "semplici analisi tra costi e benefici".

Tutto nasce da un ordine del giorno presentato da Ap-Ncd sulla Salerno Reggio-Calabria che avanza l’idea di un collegamento sotto forma di "infrastruttura ferroviaria". Documento attorno al quale il governo è sembrato voler "aprire". Il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, ha proposto infatti alla Camera "una riconsiderazione del progetto del Ponte sullo Stretto come infrastruttura ferroviaria, previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, quale possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno".

Ed è proprio a questo punto che esplode la polemica. Primo partito dell’opposizione ad attaccare è Sel che, per bocca del capogruppo alla Camera Arturo Scotto, dice: "Con un colpo di scena degno di un thriller il governo cambia idea e per tenersi buono l'alleato dell'Ncd apre alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, anche se a uso ferroviario. Invece di impegnarsi per finire la Salerno Reggio Calabria e per ammodernare il sistema viario calabrese, preferisce assecondare il ministro dell'Interno Alfano, e il suo partito l'Ncd, sponsor di questa opera inutile per lo sviluppo del Mezzogiorno. Siamo alla farsa e alla presa in giro degli italiani. Ma Renzi lo sa?". "Solo pochi mesi fa - prosegue Scotto - dopo una nostra denuncia l'allora ministro Lupi ci disse che i fondi per il ponte sullo Stretto non c'erano. Ora il Nuovo centro destra e il ministro Alfano per raccattare qualche voto tornano alla carica e il governo gli va dietro. Sinistra, ecologia e libertà è contraria alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e si opporrà alla costruzione di questa opera assolutamente inutile. Per tenere Alfano in vita il governo butta al macero decenni di battaglia per l'ambiente e la legalità".

Ed ecco il freno messo da Delrio che, in visita a Palermo, spiega: "Il sottosegretario Del Basso De Caro ha semplicemente accolto l’invito fatto al governo di valutare, se lo vorremo, l’opportunità di riguardare i costi e benefici di quel progetto. Dovremo valutare ma in questo momento il dossier non è sul mio tavolo, abbiamo dossier più urgenti". "Noi non abbiamo il dossier sul tavolo in questo momento - ha proseguito - se una forza politica o il Parlamento ci invita a valutare se un domani potremo riaprilo, noi non diciamo di no. Non abbiamo pregiudizi - ha concluso il ministro - la valutazione si fa sempre".

Per Vincenzo Garofalo, deputato di Area Popolare e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera "l’ok del governo alla nostra mozione sul progetto del Ponte sullo Stretto è un segnale positivo che si muove nella direzione giusta. E’ tempo che si torni a parlare del Ponte sullo Stretto, con un approccio nuovo e maggiormente costruttivo, senza demonizzazioni inutili e dannose. Il Ponte sullo Stretto è un’opera importante, necessaria ed utile per il Mezzogiorno e la sua crescita".
Insomma, un intervento fatto apposta per vanificare le parole di Delrio e ravvivare il fuoco delle polemiche. E infatti... "Smentendo lo stesso ministro delle Infrastrutture Delrio oggi il governo cambia idea e, subendo l’eterna campagna elettorale di Alfano - scrivono i deputati delle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera del M5s - in Aula ha appena affermato di voler riconsiderare il progetto del Ponte sullo Stretto. Ma come: non era il governo della manutenzione e non delle grandi opere? Ritorna in auge un progetto inutile e dispendioso, voluto dal ministro Alfano che - a questo punto è chiaro - detta l’agenda del governo".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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30 settembre 2015
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