L'Università di Palermo riparte: dall'11 maggio avvio graduale
Lauree e sessioni estive restano a distanza, ma dall'11 maggio Unipa riaprirà gradualmente
Dal prossimo 11 di Maggio, inizia la fase di graduale apertura anche per l'Università degli studi di Palermo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza per il contenimento del Covid-19, dopo il nuovo decreto Conte che prepara la fase 2.
Ma il bilancio della didattica telematica è già un successo: 28mila esami sostenuti per la sessione di aprile, quasi il doppio dello scorso anno accademico. Mentre i laureati a distanza sono stati circa 3mila.
"Siamo tutti ansiosi di tornare in aula ma le lezioni e gli esami online sono stati un feedback più che positivo al momento che stiamo vivendo", dice Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo. "Ora pensiamo al dopo".
I primi a ripartire, dall'11 maggio, saranno i laboratori di ricerca, adeguatamente igienizzati dall'ateneo e con l'obbligo di mascherine e guanti. Seguiranno gradualmente, la settimana successiva, i laboratori didattici obbligatori per corsi di studi come Biotecnologie o Chimica e tecnologia farmaceutica, e ancora i tirocini post lauream professionalizzanti per l'accesso alla professione per discipline come Beni culturali.
Il 18 maggio, come previsto dal decreto, riapriranno le biblioteche di dipartimento con l'avvio del sistema di prestiti e la progressiva apertura delle sale lettura, garantendo la distanza di sicurezza.
Quanto a lauree ed esami, tutto resta online. Si svolgerà a distanza la sessione estiva di esami di profitto e anche quella delle lauree di luglio. "Le lauree sono concentramenti che eviteremo - dice Micari - la filosofia che adotteremo sarà sempre quella di garantire la sicurezza, quanto agli esami il successo delle prove telematiche ci dimostra che possiamo continuare in questa forma anche dopo". Resta, però, un'eccezione, nella nuova fase, per gli esami scritti, finora monitorati a distanza dai docenti con molte difficoltà: "per le prove scritte - commenta il rettore - e solo per i casi di stretta necessità stiamo valutando esami in presenza".
L'Ateneo, insomma, sta già pensando al domani. "Non è escluso che i servizi digitali dell'Ateneo possano continuare in futuro a convivere con la nostra normale didattica - conclude Micari - già stiamo preparando un catalogo di corsi registrati in questo periodo di lockdown e divisi per dipartimento. Saranno materiale per studenti fuori corso o lavoratori".