La banda
Una banda che si perde in una città dispersa nel nulla... Tanta delicata poesia nella pellicola di Eran Kolirin
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LA BANDA
di Eran Kolirin
In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele. Erano venuti per suonare ad una cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, sono arrivati all’aeroporto senza trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche parte nel cuore del deserto. Una banda che si perde in una città dispersa nel nulla. Poche persone se lo ricordano. Non era poi così importante...
Anno 2007
Tit. Orig. Bikur Ha-Tizmoret
Nazione Francia, Israele
Produzione July-August Productions, Bleiberg Entertainment, Sophie Dulac Productions
Distribuzione Mikado
Durata 90'
Regia e Sceneggiatura Eran Kolirin
Con Sasson Gabai, Khalifa Natour, Saleh Bakri, Ronit Elkabetz
Musiche Habib Shehadeh Hanna
Genere Drammatico
La critica
"Poteva nascerne un dramma in chiave neorealista, il resoconto di uno scontro interetnico dove la diversità razziale diventava ostilità e anche peggio. E invece Kolirin (a cui si deve anche la sceneggiatura) smorza qualsiasi elemento di tensione per raccontare tutto con la sospensione un po' incredula dell'osservatore 'oggettivo' ma anche con la partecipazione emotiva del sottile umorista. Scomponendo l'azione in tante piccole scene chiuse in loro stesse, dove i silenzi sono importanti almeno quanto le (poche) parole, la regia utilizza a proprio favore il tema della difficoltà di comunicazione tra ebrei ed egiziani facendone la chiave del suo approccio alle cose: un intreccio di lingue che sottolinea il bisogno di 'mettere da parte' la propria identità nazionale, una distanza verso l'altro, che diventa immediatamente curiosità, un gioco di silenzi che nasconde (nemmeno troppo) gli stessi stati d'animo e delle emozioni."
Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera'
"Il regista ebreo Eran Kolirikin racconta il breve incontro notturno di due anime perse tra ironia e intimismo, spesso rivelando un gusto per la folgorante sintesi della vignetta e chiudendo questo film insolito e commovente con l'arcigno militare che intona in concerto una nenia intrisa di malinconia esistenziale."
Lietta Tornabuoni, 'La Stampa'
"Una storiella fatta di niente, che invita alla tolleranza e all'amicizia, con attori bravi e sconosciuti. P.S. Del concerto ascoltiamo poche note: meno male, era micidiale."
Massimo Bertarelli, 'il Giornale'
"Il regista Eran Kolirikin ha un tocco leggero e compassionevole, e riesce con maestria a tenere scene fatte di lunghissimi e imbarazzanti silenzi, in particolare quelli tra la disinibita e triste Dina,m padrona del ristorante dove la banda trova riparo, e l'ufficiale direttore.(...) 'La banda' è un film commovente, intelligente, divertente, un film che richiama in un solo gesto sia i dialoghi stralunati di Kaurismaki, che le atmosfere sospese di Jarmush, con un pizzico di impossibile Fellini. Fate il passa parola, lo merita."
Dario Zonta, 'L'Unità'
"Film commovente, giocato su un tipo di comicità simile alle astrazioni fredde e surrealmente realistiche di Aki Kaurismaki, conferma la vitalità controcorrente delle nuove generazioni di cinema in Israele desiderose di uscire dalla gabbia del conflitto per plasmare un immaginario duttile e liberato."
Roberto Silvestri, 'Il Manifesto'
Premio Fipresci e Prix de la Jeunesse al 60mo Festival di Cannes (2007) nella sezione "Un Certain Regard"