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La bozza segreta dell'Eni

Esplode a Gela la rabbia degli operai: l'accordo trapelato rappresenterebbe "la svendita del petrolchimico e di 3.500 posti di lavoro"

18 ottobre 2014

E' tornata ai cancelli del petrolchimico di Gela la protesta dei lavoratori dell'indotto, che ieri sera si era spostata nell'aula del Consiglio comunale con uno zoccolo duro di dimostranti che avrebbe preferito occuparla a tempo indeterminato. La rabbia dei lavoratori è esplosa quando è saltata fuori la presunta bozza segreta dell'Eni sull'ipotizzato accordo di programma per Gela, da sottoporre alle parti nell'incontro del 21 ottobre al Mise sul futuro assetto della raffineria di Gela.

Il documento prevede la chiusura delle attuali linee tradizionali della raffineria e la costruzione di un impianto per la produzione di bio-carburanti che però occuperebbe solo 300 dipendenti degli attuali mille; altri 350 troverebbero occupazione in Sicilia con l'avvio di attività di risanamento ambientale, di ricerca e di estrazione del petrolio e del gas, sulla terraferma e in mare aperto.
La nascita di un centro nazionale di formazione professionale Eni occuperebbe altri 100 dipendenti. I restanti 250 lavoratori verrebbero trasferiti in altri siti presso aziende consociate o in mobilità finalizzata al pensionamento.

Un apposito articolo della bozza di accordo prevede misure di compensazione come il finanziamento del progetto di costruzione del polo agro-fotovoltaico "Il Ciliegino", per la produzione di primaticci in serra e di corrente elettrica, bloccato sul nascere per la rinuncia dell'azienda svizzera Radiomarelli Spa che avrebbe dovuto finanziarla; come la donazione alla Regione della diga del Ragoleto (nel Ragusano) e la restituzione degli impianti del dissalatore.
Infine, l'Eni erogherebbe un contributo di 100 mila euro per la realizzazione di uno spazio espositivo nel museo regionale di Gela dove collocare l'antica nave greca recuperata nel mare di contrada Bulala e restaurata in Inghilterra
Un accordo del genere per i lavoratori del diretto e dell'indotto sarebbe "la svendita del petrolchimico, di 3.500 posti di lavoro e di 50 anni di industrializzazione". [Lasiciliaweb.it]

- I lavoratori Eni di Gela in sciopero per 8 ore (Guidasicilia.it, 26/09/14)

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18 ottobre 2014
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