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La calma dopo la tempesta... di fuoco. Il gran caldo in Sicilia sta diminuendo. Adesso si contano i danni

27 giugno 2007

Il grande caldo ha le ore contate. L'alta pressione si sta ritirando e l'attenuazione dell'afa, che già da ieri mattina ha fatto ''respirare'' il Nord, si sta avvicinando anche nel Meridione.
Distrutti da tre giorni terribili, i tre quattro gradi in meno di ieri sera hanno fatto tirare un gran sospiro di sollievo a tutti i siciliani. Infatti, pur con temperature che hanno superato i 30° la ''calata'' dello Scirocco ha donato uno spruzzo di tregua agli isolani, ma quello che si è lasciato dietro questa prima ondata di caldo è veramente incredibile.
Gli incendi e i black out hanno piegato la regione e il caldo insopportabile, purtroppo, ieri ha fatto altre tre vittime. Due anziani ultraottantenni sono morti a Siracusa e una donna di 59 anni è stata trovata morta dal figlio, nel suo appartamento a Palermo.
Nel resto del Centro-Sud, moltissime le chiamate al 118, numerosi i controlli e i ricoveri in ospedale. La Fiat di Termini Imerese ha dovuto fermare la produzione per il caldo e per il fumo provocato dai roghi nella zona industriale: le fiamme hanno lambito la centrale elettrica, imponendo la chiusura di uno dei moduli.

Spinti dall'afa, poi, i consumi elettrici sono volati registrando il massimo storico. Numerosi i black out che hanno coinvolto ospedali, banche, negozi, ristoranti, semafori, e 270 mila famiglie sono rimaste senza energia. Terna, la società a cui fa capo la rete di trasmissione nazionale, ha dato disposizioni a Enel Distribuzione di procedere a interruzioni di elettricità a rotazione in Sicilia a partire dal primo pomeriggio, e solo in serata il piano di emergenza antiblackout è stato accantonato. Caldo e incendi hanno provocato seri danni alla rete di alta tensione. Oltre 800 tra tecnici e operai hanno lavorato alacremente riuscendo ad riattivare le due linee di trasmissione Caracolli Bellolampo e Partinico Bellolampo.
Alacre lavoro anche per i vigili del fuoco e per il personale della Protezione civile: l'emergenza di ieri ha visto impegnati tutti i 23 mezzi aerei della Protezione civile, 13 canadair e 10 elicotteri.
''Il 99% degli incendi di questi giorni - ha spiegato Guido Bertolaso, capo della Protezione civile - come quelli degli anni passati, è di origine colposa e dolosa. Guarda caso, questi incendi si verificano solo quando fa molto caldo, c'è vento e quindi quando ci sono tutte le condizioni tipiche per appiccare il fuoco. E' evidente la voglia di dare fastidio, di fare un dispetto - ha sottolineato Bertolaso - e di poter speculare''.
E proprio a causa dell'alto numero di incendi che si sono sviluppati in questi giorni, la procura di Palermo ha aperto un'inchiesta. ''Abbiamo aperto un'indagine sugli incendi che nei giorni scorsi hanno devastato Palermo e provincia. Il fascicolo è assegnato al pm, Fabio Taormina, e l'inchiesta sarà coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo. Per il momento non abbiamo alcun elemento per dire che dietro gli incendi ci sia la mano della mafia [...] Il fatto che i due piromani arrestati ieri siano imparentati con una famiglia mafiosa non significa che ci siano le cosche dietro i roghi. Per quanto ne sappiamo finora ci sono interessi economici dietro agli incendi: si brucia per poi ripiantare gli alberi e ciò è legato alla possibilità di personale forestale di poter usufruire di giornate di lavoro''. Questo le parole del procuratore di Palermo, Francesco Messineo. ''L'ipotesi di reato prospettata - ha aggiunto - è quella dell'incendio boschivo, fattispecie nuova introdotta dall'articolo 423 bis e che prevede sanzioni da quattro a dieci anni''.

Altra grande vittima siciliana è stata l'agricoltura. ''Frutta disidratata o bruciata, ortaggi a rischio e in tutta la Sicilia, campi di grano e fieno che vanno in fumo''. Questi i dati del monitoraggio della Coldiretti Siciliana per i danni causati dal caldo torrido che non sono ancora del tutto quantificabili.
La caduta dagli alberi della frutta e delle olive si somma, sul fronte della zootecnia, alla scarsa produzione di latte e alla morìa di piccoli capi. Ovunque aumenta il fabbisogno idrico con costi di produzione che lieviteranno ancora a causa del numero delle irrigazioni. ''Siamo preoccupati perché - afferma il direttore regionale della Coldiretti, Aldo Mattia - il risarcimento degli eventuali danni, una volta accertati, arriverà dopo lunghi periodi: alle calamità si associano sempre lentezze burocratiche che limitano gli investimenti produttivi''.
La Coldiretti Siciliana ha invitato i consumatori a fare attenzione alle speculazioni sulla frutta di stagione. ''Meloni e angurie si vendono in campagna a pochi centesimi o, peggio, non trovano mercato - continua Mattia -. Il prezzo lievita invece al consumatore. Laddove è possibile occorre acquistare direttamente in azienda evitando così anche di consumare prodotti di cui non si conosce la provenienza''.

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27 giugno 2007
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