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La canzone popolare siciliana diventa colonna sonora all'Expo

Fino a domenica Carlo Muratori, insieme ai suoi musicisti, in concerto per far conoscere le tradizioni e le bellezze dell'Isola

19 giugno 2015

Fino a domenica 21 giugno (giorno in cui ricorre la Festa Europea della Musica) il cantautore siciliano Carlo Muratori sarà protagonista all’Expo 2015 di Milano all’interno dell’area dedicata alla Sicilia.
Insieme ai suoi musicisti (Francesco Calì - fisarmonica; Francesco Bazzano - percussioni) presenterà un repertorio costruito durante tutta la sua carriera e promuoverà anche l’ultimo singolo uscito la scorsa settimana "D’amor e di pazienza" che anticipa il disco "Sale" in uscita a settembre.
Il sale come metafora della vita. Da tempo immemore un adagio siciliano recita "Cu havi chiù Sali conza ‘a minestra", "chi ha più sale prepara, insaporisce, apparecchia, mette insieme la minestra". Quel "Sale" che è inteso come sapienza, ma anche come pazienza e scienza del vivere descrive in maniera mirabile la cultura, la civiltà, la sapidità del popolo siciliano. Il concerto di Carlo Muratori racconta questa ambientazione, alternando il piano simbolico a quello del reale, le metafore alle istantanee in bianco e nero.

Ascoltare le sue canzoni, i suoi cunti è come immergersi in quel mare millenario, strada e barriera di culture, è come transitare per le trazzere dell’isola. E c'è un mare dentro questo mare, e una canzone dentro una parola, e un’altra e poi un’altra ancora.
«Ogni cosa mi riporta altrove in questo Mediterraneo delle rivelazioni e delle incarnazioni - dice Carlo - dentro il relitto ferito a morte, arenato sulle spiagge siracusane, viaggiano ora i disperati dell'Africa sub sahariana in cerca di un altrove di pace e speranza, insieme ai soldati saraceni di mille anni fa agli ordini del sultano Habib, desiderosi di impadronirsi del sale, dello zolfo, delle rotte strategiche della Sicilia per contrastare i Bizantini. Quello che avviene oggi è già avvenuto in questo mare. Avviene da sempre. E la Sicilia è testimone da millenni di pensieri lontani che, in maniera del tutto imprevista e imprevedibile, si incarnano sotto i propri occhi stupiti, ma consapevoli, atterriti ma complici».
Questo dice Carlo Muratori e di questo canterà, del vivere e del sopravvivere, spargendo "Sale" beneaugurante dietro la spalla sinistra sua e del suo pubblico.

"Sale" sarà proprio il titolo del suo nuovo album, un concentrato di "puro cloruro di suono", in uscita a settembre per Incipit/Egea. Il trionfo dell’invisibile nella sua straordinaria presenza ed essenza. E da questo nuovo viaggio in musica al padiglione dell’Expo di Milano dedicato alla Sicilia eseguirà alcune anteprime insieme ai brani che da anni canta la sua terra e non solo.
«"Cu havi chiù Sali", ma anche chi semplicemente ha di più deve "cunzare" la minestra per chi ha di meno; questo dovrebbe essere il senso di questa esposizione mondiale - spiega ancora Carlo - Questa è la strana generosità di quel Sud povero che aiuta ed accoglie i poveri e i disperati. Proprio quel Sud che ha avuto più "Sale" ma meno minestre, più saperi ma meno poteri, più speranze ma meno certezze. È impossibile per l’uomo comprendere la grandezza universale; bisogna concentrarsi sulle piccole cose per comprendere il tutto; osservare due occhi e il "Sale" delle loro lacrime per capire la sofferenza dell’intera razza umana; così come osservare una stella per comprendere il cielo sconfinato; avere in mano un granello di "Sale" per toccare il più lontano degli oceani».

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19 giugno 2015
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