La Cappella Palatina ritorna a splendere
Terminati i lavori di restauro di uno dei grandi capolavori artistici della Sicilia
Siciliani e turisti potranno rivedere da venerdì, 11 luglio, uno dei capolavori artistici di Palermo, la Cappella Palatina, l'opera inserita nel complesso monumentale di Palazzo dei Normanni, oggi sede dell'Assemblea Siciliana.
Sono stati presentati ieri mattina i lavori di restauro appena ultimati e finanziati dalla Fondazione Würth per un importo di 2,357 milioni di euro.
Alla presentazione dei lavori di restauro, oltre al mecenate tedesco Reinhold Würth, che ha finanziato l'opera di restauro, sono intervenuti anche il presidente del Senato, Renato Schifani, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, il neo sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi.
Dunque, dopo ottocento giornate di lavoro (le operazioni sono partire il 21 marzo 2005) da parte dei restauratori specializzati, il capolavoro costruito per volontà di Ruggero II nel 1132, ritornerà sotto gli occhi di tutti i visitatori, così come era stato preventivato alla vigilia dell'opera di rifacimento. La sua originaria funzione era quella di piccola Cappella di Palazzo, destinata a poche persone ma, nel corso dei secoli, l'evoluzione dell'intero complesso monumentale ha fatto confluire migliaia di visitatori. Ciò ha provocato problemi alla pavimentazione a cui si sono sommati i danni del forte sisma che ha colpito la città di Palermo nel settembre del 2002.
Il 16 giugno del 2003 è stato firmato un protocollo d'intesa tra la Regione Siciliana e il professor Reinhold Würth, presidente dell'omonima Fondazione, appassionato d'arte e innamorato della Sicilia e delle sue bellezze architettoniche, che ha finanziato il progetto di restauro della Cappella Palatina redatto dalla Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Palermo.
L'accordo tra la Regione Siciliana e la Fondazione Würth, che rappresenta una fra le più grandi opere di mecenatismo culturale degli ultimi anni, ha dato l'occasione al presidente Lombardo di ribadire la forte volontà della Regione di dare corso ad un nuovo modello di gestire il patrimonio culturale che passa anche attraverso il connubio pubblico-privato. "Bisogna riflettere sul modello vincente della sinergia tra il pubblico e il privato per i beni culturali in Sicilia". "Non ho mai pensato a piccoli gruppi imprenditoriali - ha aggiunto Lombardo -, ma a grandi gruppi della distribuzione o dell'energia che vogliono investire in Sicilia".
"Il progetto di restauro, affascinante e allo stesso tempo ambizioso, ha visto impegnate - ha dichiarato l'assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana, Antonello Antinoro - due realtà diverse istituzionalmente ma identiche per obiettivi e serietà. La collaborazione che si è instaurata tra la Regione e Würth dimostra, infatti, come un ente pubblico e l'imprenditoria privata possano lavorare in sintonia".
"Finalmente oggi possiamo restituire ai siciliani e a tutto il mondo uno dei nostri più splendidi gioielli. Il restauro della Cappella Palatina è un risultato importante, a cui si è giunti grazie ad un percorso, non certo privo di ostacoli, ma animato dalla forte volontà di fondo di riportare alla luce l'antico splendore di un monumento che spicca tra le architetture religiose del Medioevo europeo e che ha suscitato l'attenzione di importanti studiosi e storici dell'arte". Queste le parole del presidente dell'Ars Francesco Cascio. "Aggiungiamo così ai percorsi turistici monumentali un'ulteriore tassello, che costituisce una grande opportunità per una Sicilia che vuole attestarsi competitiva nel panorama del turismo mondiale e che vuole puntare sempre più su uno sviluppo qualificato, che sappia, cioè, mettere a sistema e rendere il più possibile fruibili le nostre risorse culturali", ha aggiunto.
"Ulteriori positivi traguardi, nella prospettiva di una reale promozione delle bellezze architettoniche di Palazzo dei Normanni - ha concluso Cascio - potrebbero poi scaturire dall'apertura al pubblico del 'Tesoro della Cappella Palatina' e del cosiddetto 'Tesoro del Palazzo Reale'; quest'ultimo attualmente conservato in più di cento casse, ubicate nei sotterranei del Palazzo. Ciò potrebbe contribuire ulteriormente a rappresentare un'immagine nuova, dinamica e positiva di uno dei nostri più preziosi gioielli".