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La Carta di Treviso, che regola i rapporti tra attività giornalistica e tutela dei minori, verrà ulteriormente aggiornata

02 novembre 2006

Sedici anni fa, Telefono Azzurro insieme all'Ordine dei Giornalisti e alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana firmavano la ''Carta di Treviso'', un documento nato per regolare i rapporti tra l'attività giornalistica e la tutela dei minori. Diritto di cronaca sì, ma nel rispetto dei minori, infatti, le regole contenute all'interno del documento impegnavano ed impegnano i giornalisti italiani a norme deontologiche nei confronti dei cittadini più piccoli e nel trattamento di notizie che li coinvolgono direttamente o indirettamente.

Grazie alla Carta di Treviso i giornali sono tenuti a non pubblicare più le generalità e le foto di minorenni e i TG non possono trasmettere servizi con immagini di minori. Nonostante la volontà comune, rimane ancora molto da fare. In generale, bisogna incrementare l'azione di monitoraggio, per sanzionare quei comportamenti giornalistici impropri, maggiormente frequenti nelle testate locali caratterizzate da una distribuzione territoriale ristretta e in riferimento alla confusione generata da quei programmi televisivi che mescolando intrattenimento e informazione vanno a creare una serie di figure ibride che quindi sfuggono alla rete di controllo.
Non bisogna poi dimenticare Internet, che ha cambiato il modo di comunicare, entrando nelle case e dove spesso non è ancora adeguatamente controllato, per quel che riguarda l'impatto violento sui bambini, e non bisogna nemmeno dimenticare la TV satellitare terrestre.

Alla luce di tutto ciò occorre riconsiderare i termini della ''Carta di Treviso'' per coinvolgere oltre ai giornalisti tutti gli operatori del mondo della comunicazione. E, giusto nei giorni scorsi, il Garante per la privacy ha dato via libera ad un aggiornamento del testo della Carta, e ha disposto la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
La Carta, già integrata dal ''Vademecum Treviso '95'', è stata ora ulteriormente aggiornata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti grazie anche alle osservazioni e alle indicazioni formulate dal Garante, in particolare con riferimento al mondo di Internet e dei nuovi media. Le nuove norme andranno applicate, dunque, anche al giornalismo on-line, a quello multimediale e alle altre forme di comunicazione giornalistica che utilizzino strumenti tecnologici.

La cooperazione tra l'Autorità e l'Ordine nazionale dei giornalisti è infatti prevista quando si presenti la necessità di una modifica o una integrazione del codice di deontologia dei giornalisti, codice che richiama i principi e i limiti stabiliti a tutela dei minori.
''Il nuovo testo della Carta di Treviso - ha affermato Mauro Paissan, relatore del provvedimento - rafforza la tutela dei minori di fronte ai rischi di un'informazione talvolta poco rispettosa del bisogno di anonimato dei bambini e dei ragazzi protagonisti o testimoni di fatti di cronaca. Particolarmente positiva e' l'estensione delle garanzie a favore dei minori all'informazione via Internet e alla comunicazione che usa i nuovi strumenti tecnologici''.

- La Carta di Treviso

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02 novembre 2006
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