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La catastrofica viabilità siciliana e le speranze nel futuro

Ecco come sarà la A19 Palermo-Catania dopo il crollo del viadotto Himera

08 ottobre 2015

"La situazione della viabilità siciliana è molto, molto seria. Come abbiamo agito per accertare le responsabilità sul crollo del viadotto Himera sulla A19 spero che si accertino le responsabilità sul crollo sulla Catania-Messina. Si è sottovalutato il movimento franoso".
Così il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ha aggiunto: "Se ci sono responsabilità sicuramente non ce ne sono dell'Anas e del Ministero". La A18 Catania-Messina, infatti, è gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, società controllata dalla Regione Sicilia.
Intanto la A18 è stata riaperta, ma solo su una carreggiata a doppio senso. L'ennesima strozzatura per la viabilità siciliana.

Sulle cause della frana, nel giro di poche ore le ipotesi sono cambiate. Una vasca di drenaggio abusiva, sembrava questo il motivo scatenante ma dopo le verifiche quella franata è risultata una piscina perfettamente regolare.
L'assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce ha spiegato: "Escluso al momento l'abusivismo come causa della frana, a cedere è stato il muro di contenimento dell'autostrada".
La procura nel frattempo ha aperto un'inchiesta: il primo atto è stata la richiesta di una relazione al Comune di Letojanni sullo stato dei luoghi interessati alla frana.
Il primo profilo da verificare è quello dell'edilizia privata e dell'eventuale presenza di opere abusive. La frana non si è ancora stabilizzata, la superficie infatti mostra una parte in cui potrebbero verificarsi ulteriori smottamenti.

Tornando al viadotto Himera nell’A19, ieri il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, a Palazzo Giustiniani, a Roma, nel corso del convegno "Una rivoluzione tecnologica per la manutenzione delle strade" (al quale era presente anche Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), ha parlato diffusamente della riqualificazione della Palermo-Catania. Un’autostrada nuova di zecca, esempio per tutta Italia.
"Il rinnovo della Palermo-Catania - ha assicurato Armani - sarà un esempio per tutte le altre infrastrutture italiane. L’investimento è di 840 milioni, non solo per la ricostruzione, ma soprattutto per inserire nella strada sistemi integrati che segnalino e dunque prevengano le possibili criticità". "In passato Anas agiva con singoli interventi per fronteggiare le situazioni più critiche - ha spiegato il presidente Anas -. Nel nuovo piano quinquennale 2015-2019, invece, c’è un programma di potenziamento e riqualificazione di tutto l’itinerario della Palermo-Catania".

"Previste nuove pavimentazioni e barriere, risanamento dei viadotti e sistemi integrati per gallerie e manto stradale, per un investimento complessivo di 842 milioni di euro", ha aggiunto. "Cioè si moltiplicano per 10 gli investimenti annui per la struttura, che alla fine del progetto dovrebbe avere standard molto superiori al resto delle infrastrutture italiane", ha concluso Armani.
Nel dettaglio dal 2005 al 2019 Anas spenderà 380 milioni per la manutenzione di ponti e viadotti, 288 per barriere e pavimentazione 134 per l'adeguamento delle gallerie e 40 per l'info-mobilità.

"La cura del territorio e del patrimonio di opere pubbliche già costruite o da completare - ha detto il ministro Delrio - ha per noi una grande rilevanza. Pari, se non superiore, rispetto alle opere da costruire. Purtroppo dobbiamo recuperare, anche in questo campo, anni di oblio, che oggi si manifestano palesemente come nel caso drammatico del viadotto Himera. In questo senso va il nuovo contratto di servizio stipulato con Anas".
"Nel frattempo - ha aggiunto Delrio - dobbiamo recuperare anche in qualità, facendo riferimento a tutte le più moderne tecniche esistenti per garantire che le opere riqualificate abbiano un valore aggiunto e resistano nel tempo".

 

- Frana, si spezza, si sbriciola la Sicilia (Guidasicilia.it, 06/10/15)

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08 ottobre 2015
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