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La chiarezza del Cavaliere: "Soldi non ce ne sono"

Il governo pensa a cosa inventarsi per il decreto sviluppo, mentre le Imprese italiane dicono: "tempo scaduto"

19 ottobre 2011

Sul decreto sviluppo "stiamo riflettendo, soldi non ce ne sono. Stiamo cercando di inventarci qualcosa, speriamo di riuscirci". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, interpellato ieri alla Camera dai giornalisti. Per il premier comunque c'è tempo: "Sarà varato quando il testo sarà convincente, cioè quando ci sarà un provvedimento che sia di stimolo a sviluppo e crescita", ma "non ho particolare fretta". "La patrimoniale? Io sono contrario", ha affermato ma, aggiunge, "non mi sento di esprimere le opinioni degli altri esponenti della maggioranza".
Il dl sviluppo sarà a costo zero? "Stiamo riflettendo, soldi non ce ne sono", ha replicato il Cavaliere. Quanto al nodo Bankitalia, una decisione, precisa il premier, "non è stata presa ancora perché ci sono diversi problemi da risolvere" ma Lorenzo Bini Smaghi, attuale esponente italiano nel board della Bce, è una delle "personalità nel novero" dei candidati alla guida della Banca d'Italia.

Intanto, le imprese italiane hanno lanciato a Berlusconi un nuovo richiamo forte perché vari, in tempi rapidi, un piano di sviluppo con cui ridare fiato all'economia. E dopo il 'manifesto per la crescita' arriva, per lettera, un nuovo ultimatum unitario al governo: "l'Italia ha mezzi, risorse, intelligenze, per risalire la china ma il tempo è scaduto. E' allora di fondamentale importanza che il decreto sviluppo contenga misure strutturali, concrete e credibili, che diano un chiaro segnale di inversione di marcia, in assenza rischierebbero di essere vanificati gli sforzi fatti fino ad oggi in ordine alla tenuta dei conti pubblici", si legge nel testo firmato congiuntamente da Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative, Confindustria e Rete imprese Italia.
Il quadro congiunturale, infatti, "si dimostra ogni giorno più severo", la situazione "è sempre più difficile e la fiducia nel nostro Paese sta velocemente diminuendo", scrivono puntando il dito contro il "ritardo sul fronte del rilancio della crescita e della credibilità che sta costando moltissimo". Ma a bruciare, sopratutto, è il silenzio con cui il governo ha fatto cadere nel vuoto quel manifesto con cui gli imprenditori italiani, grandi e piccoli, hanno messo nero su bianco la ricetta per il rilancio dell'economia: "nessuna reazione concreta è seguita da parte del Governo, nessun dialogo si è aperto", denunciano guardano a quanto avviene, al contrario, negli altri paesi dell'Unione.

E in Confindustria sale la preoccupazione, così come il malumore. La base già da qualche tempo pensa a come dare visibilità ad una protesta più corposa. E le parole del premier Berlusconi di ieri non fanno che buttare benzina sul fuoco. Il no ad una patrimoniale e l'idea che un dl sviluppo possa contenere provvedimenti a costo zero sono ipotesi lontane da quello che Confindustria intende per sostegno alla crescita. Lo ripete anche il direttore generale di viale dell'Astronomia, Giampaolo Galli. "Non c'è uno sviluppo a costo zero. E se si volesse battere la strada del condono, fiscale o edilizio, non sarebbe questa la strada giusta. Dobbiamo puntare su misure strutturali, non su misure che ci darebbero un po' di gettito ma riducendo in realtà la fedeltà fiscale dei prossimi anni", spiega ricordando i capisaldi della 'ricetta' confindustriale: riforma del fisco, riforma delle pensioni, liberalizzazioni, infrastrutture e tagli ai costi della politica. Il tutto, dice, passando da una patrimoniale non più eludibile. "Personalmente neanche a me piace una patrimoniale, ma è una misura necessaria", risponde ancora Galli all'indirizzo del Premier. Una patrimoniale "ordinaria, non straordinaria, con cui drenare un gettito di 6 miliardi e con una soglia di esenzione fino a 1-1,5 milioni di euro di patrimonio". "Una patrimoniale come c'è in tanti paesi occidentali e che non dovrebbe spaventare nessuno", conclude Galli.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

- I tagli per la stabilità (Guidasicilia.it, 17/10/11)

 

 

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19 ottobre 2011
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