La Cisl siciliana si mobilita contro il degrado e la malavita di Librino e di tutte le zone degradate

Contro i boss e per il futuro di Librino, il quartiere di Catania diventato simbolo del degrado urbano, si mobiliterà il consiglio generale della Cisl Sicilia, che si riunirà entro marzo nella città etnea. L'annuncio lo ha dato Paolo Mezzio, segretario della Cisl nell'Isola, che è intervenuto ieri pomeriggio nel quartiere periferico catanese dove s'è svolto l'esecutivo provinciale del sindacato con la partecipazione dei rappresentanti del consiglio di quartiere.
Il meeting ha preso le mosse dai ripetuti atti intimidatori compiuti a danno dei rappresentanti Cisl e dai danneggiamenti di cui la sede sindacale di Librino è stata oggetto nell'ultimo anno. Un paio di settimane fa, un biglietto anonimo minacciava di morte i responsabili di zona nel caso in cui non si smobilitassero gli uffici e non si abbandonasse il quartiere. Prima ancora, a novembre, la sede Cisl era stata devastata e le attrezzature distrutte. ''Una situazione intollerabile, che non farà recedere di un millimetro - afferma Mezzio - la determinazione del sindacato di lavorare per dare al quartiere e alla regione un futuro migliore''. Un punto di vista ripreso da Totò Leotta, segretario Cisl nella provincia etnea: ''Non abbandoneremo al loro destino - rimarca Leotta - i 70 mila abitanti di Librino''. Per la Cisl, il quartiere catanese ha bisogno ''di servizi, luoghi di aggregazione, occasioni di lavoro''. Urgenze comuni ad altre aree della regione, dove disgregazione e marginalità sono tratti dominanti. Da qui la decisione di riunire a Catania i 205 membri del consiglio generale regionale, massima assise rappresentativa Cisl. All'ordine del giorno, annuncia Mezzio, avremo ''i temi della legalità e dello sviluppo. E di una nuova qualità della vita, a cominciare dalle zone degradate''.

Umberto Ginestra