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La collezione d'arte del boss italo-canadese

Sono 345 i dipinti sequestrati al boss che voleva inserirsi negli appalti del ponte sullo Stretto

26 giugno 2009

Sono 345 i dipinti di autori del calibro di Morandi, Guttuso, De Chirico e Dalì, Sironi, Campigli, De Pisis, Boldini e Guidi. E' questo il risultato del maxisequestro di opere d'arte effettuato ieri dalla direzione investigativa antimafia al boss italo-canadese Beniamino Zappia, 71 anni, in carcere dal 2007, perché ritenuto il referente in Italia della famiglia mafiosa che aveva tentato di inserirsi negli appalti per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
L'operazione, condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Roma, ha consentito di recuperare anche pietre preziose, monete da collezione, vasi, statue, bronzi e 220 orologi antichi.
Nel corso delle stesso sequestro gli investigatori hanno sequestrato anche appartamenti, una gioielleria, terreni, conti correnti, cassette di sicurezza e autovetture di lusso, tutte riconducibili al boss in carcere. Zappia era collegato alla famiglia Bonanno di New York e a quelle dei Cuntrera, Caruana e dei Triassi. La procura distrettuale antimafia di Roma aveva richiesto per lui ed ottenuto il rinvio a giudizio dopo l'arresto nell'ambito dell'operazione "Orso Bruno". Allo stesso boss era collegata la società "Made In Italy" che aveva la sua sede proprio nel cuore di Roma a piazza Colonna. [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it]

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26 giugno 2009
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