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La Commissione europea ha adottato un nuovo pacchetto sicurezza per la lotta al terrorismo

16 novembre 2007

Martedì scorso (6 novembre 2007) la Commissione europea ha adottato un nuovo pacchetto di proposte destinate a rafforzare le capacità dell'UE nella lotta contro il terrorismo. Il pacchetto contiene una serie di iniziative volte a criminalizzare l'addestramento e il reclutamento a fini terroristici e l'istigazione a commettere reati terroristici, nonché a prevenire l'uso di esplosivi da parte di terroristi, e riguardanti l'uso dei dati relativi ai passeggeri aerei nelle indagini delle autorità di contrasto. Esso contiene inoltre una relazione sull'esecuzione di uno degli strumenti giuridici fondamentali della normativa antiterrorismo dell'UE.

Annunciando l'adozione di nuove misure, il vicepresidente Franco Frattini ha affermato che ''il terrorismo continua a costituire una minaccia per i fondamenti politici dell'Unione europea e per la vita e il benessere dei suoi cittadini''. Sul territorio dell'Unione europea hanno avuto luogo attentati a Madrid (marzo 2004) e a Londra (luglio 2005). Numerosi altri complotti sono stati recentemente sventati in Austria, Danimarca, Francia, Germania e Regno Unito. Frattini ha affermato inoltre che ''nessuno dei nostri concittadini è al riparo da tale minaccia e il terrorismo può colpire i cittadini e gli interessi europei anche al di fuori dell'Europa. I terroristi colpiscono ovunque, in qualunque momento e con i mezzi che garantiscono il maggiore impatto''. Ha quindi fatto osservare che ''non possiamo cullarci sugli allori, dobbiamo continuare a cercare il giusto equilibrio tra la consapevolezza della minaccia e l'adozione, a livello sia europeo che nazionale, di misure adeguate e proporzionate per affrontarla. Il nostro obiettivo rimane quello di mantenere il giusto equilibrio tra il diritto fondamentale dei cittadini alla sicurezza, il diritto alla vita e altri diritti fondamentali, tra cui il diritto alla privacy e i diritti procedurali''.

In particolare, la Commissione propone di modificare la decisione quadro sulla lotta contro il terrorismo mediante la criminalizzazione dell'istigazione a commettere reati terroristici e il reclutamento e l'addestramento a fini terroristici, anche quando commessi attraverso Internet. La proposta persegue l'obiettivo di dotare i sistemi giuridici nazionali dell'UE di strumenti adeguati al fine di assicurare alla giustizia i criminali che ricorrono a una propaganda violenta per diffondere tattiche e istruzioni per la fabbricazione e l'uso di bombe o esplosivi e istigare a commettere atti terroristici. La nuova legislazione agevolerà le autorità di contrasto nell'ottenere la cooperazione dei fornitori di servizi Internet al fine di sventare i piani e identificare i responsabili, garantendo al contempo la protezione dei dati personali e la salvaguardia dei diritti fondamentali.

Attentati come quello di Madrid, è stato sottolineato a Bruxelles, sono stati perpetrati utilizzando esplosivi disponibili in commercio. Si può fare di più per prevenire l'uso di tali esplosivi, di precursori chimici e di detonatori da parte dei terroristi. Su iniziativa della Commissione, un gruppo di esperti - comprendente tutti i pertinenti attori della società civile - ha esaminato tale questione e approvato una lista di 47 punti in cui si caldeggia un intervento, approvata dalla Commissione sotto forma di un piano d'azione che tratta i vari aspetti del problema. Il suddetto piano d'azione intende rafforzare la sicurezza degli esplosivi invocando, tra l'altro, l'istituzione di un sistema di allarme rapido concernente gli esplosivi rubati o smarriti e le operazioni sospette, la creazione di una rete di esperti per la disattivazione delle bombe a livello europeo, lo sviluppo di un'unità specializzata negli esplosivi in seno a Europol, la ricerca in materia di sicurezza degli esplosivi e detonatori nonché regimi di abilitazione del personale di questo settore industriale.
La Commissione, inoltre, propone che i vettori aerei mettano a disposizione di unità nazionali specializzate i dati PNR relativi ai voli in arrivo e in partenza dal territorio dell'UE (voli il cui aeroporto di partenza o di arrivo si situa sul territorio dell'UE) per consentire loro di procedere alla valutazione dei rischi, ad azioni repressive e a missioni antiterrorismo. La concezione e la pianificazione di attentati terroristici implicano spostamenti aerei: i membri dei gruppi radicali prendono l'aereo per incontrarsi all'estero, per ricevere consigli e formazione. La possibilità di ottenere e analizzare informazioni preventive sui passeggeri concessa alle agenzie di contrasto dell'UE costituisce uno strumento importante per rilevare gli spostamenti dei terroristi e sventarne i piani. L'uso di questo strumento, tuttavia, può essere efficace solo se viene garantito il pieno rispetto del diritto fondamentale alla protezione dei dati e se vengono fornite ai cittadini le debite garanzie.

Verrà presentata, inoltre, una relazione sull'attuazione di questo strumento fondamentale della normativa antiterrorismo. Tale relazione contiene, fra l'altro, informazioni sulla situazione negli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 e nel 2007. Nonostante i progressi rispetto alla prima relazione, le carenze riscontrate nella trasposizione del diritto comunitario sono ancora deludenti.
Il pacchetto è completato da una comunicazione che descrive l'azione dell'Unione europea in questo settore e situa le proposte nel quadro della strategia dell'UE in materia di lotta contro il terrorismo. Il terrorismo rimane una minaccia a lungo termine complessa e articolata, che richiede un'azione a livello dell'UE in grado di far fronte a tutti i suoi aspetti: la prevenzione, la protezione, il perseguimento dell'infrazione e la risposta in caso di attacco. L'azione dell'Unione europea apporta un plusvalore in quanto fornisce strumenti adeguati agli Stati membri e affronta le questioni transfrontaliere e gli interessi comuni a tutta l'UE. L'azione europea deve al contempo mirare a proteggere i cittadini dell'Unione e a rispettare i diritti fondamentali. [Aise]

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16 novembre 2007
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