La Comunità Internazionale ad Hamas: ''Se volete governare dovete riconoscere lo Stato d'Israele''
''Se Hamas vuole governare, e che continuino ad arrivare in Palestina gli aiuti internazionali deve rinunciare alla violenza e riconoscere lo stato di Israele''.
Sono queste le ''elementari'' condizioni che la comunità internazionale continua a richiedere al gruppo integralista vincitore, la scorsa settimana, delle elezioni palestinesi
Richiesta che negli ultimi giorni è stata nuovamente sollecitata dall'Onu, dagli Stati Uniti, dall'Unione europea e dalla Russia, paesi che sono stati soprannominati il ''Quartetto'': ''Tutti coloro che facciano parte del futuro governo palestinese - si legge in una dichiarazione del Quartetto - devono impegnarsi alla non-violenza, al riconoscimento di Israele ed all'accettazione dei precedenti accordi ed impegni, compresa la roadmap'', ossia la proposta del percorso di pacificazione proposto dai Quattro.
''Il Quartetto avrebbe dovuto chiedere la fine dell'occupazione e dell'aggressione (israeliane).. non chiedere che la vittima riconosca l'occupazione e resti ammanettata di fronte all'aggressione'', questa la risposta del portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, alla richiesta dei 'Quattro'.
Dal canto suo, il leader di Hamas a Gaza Isail Hanyeh ha lanciato un appello all'Occidente perché non tagli gli aiuti economici all'Anp: ''Vi invitiamo a capire le priorità del popolo palestinese in questa fase e a continuare il vostro appoggio spirituale e finanziario, in modo da spingere la regione verso la stabilità piuttosto che verso la tensione'' ha affermato. Hanyeh ha anche invitato gli europei ed i leader del Quartetto a avviare un dialogo ''senza condizioni''.
Le stesse condizioni che tutti chiedono ad Hamas per poter governare e mantenere il dialogo con il resto della comunità internazionale, sono quelle del presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmoud Abbas), che si prepara al negoziato per la formazione del nuovo governo palestinese. Lo ha riferito il capo dell'intelligence egiziana, Omar Suleiman. Il presidente palestinese ha fissato per domani un primo incontro con i dirigenti di Hamas.
Intanto Gerusalemme ha bloccato i finanziamenti all'Anp. Si tratta in questa fase di una somma di 200 milioni di shekel (oltre 30 milioni di euro) di dazi e tasse raccolti da Israele per conto dell'Anp. Un funzionario governativo ha spiegato che Israele è impegnato adesso in una fase di riesame nelle proprie relazioni con l'Autorità palestinese. Nei giorni scorsi Abu Mazen aveva fatto appello ad Israele affinché non congelasse quei versamenti dato che l'Anp resta da parte sua vincolata a tutti gli accordi internazionali.