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La condanna a morte firmata da Bush

Gli Stati Uniti riprendono le esecuzioni capitali di membri dell'esercito

29 luglio 2008

Dopo oltre mezzo secolo, gli Stati Uniti riprendono le esecuzioni capitali di membri dell'esercito. La decisione è arrivata ieri, con la firma del presidente George W. Bush alla condanna a morte di Ronald A. Gray, colpevole di stupro e omicidio mentre era sotto le armi negli anni ottanta.
Nei tribunali militari, Gray è stato condannato per due omicidi e tre violenze sessuali, cui si aggiungono altre due uccisioni per cui è stato giudicato colpevole dalle corti civili. Tra le vittime di Gray anche due membri dell'esercito.
Affinché la condanna a morte dei membri dell'esercito sia effettiva, serve la firma del comandante in capo delle forze armate, ovvero del presidente degli Stati Uniti. Bush ha così riavviato il conto delle condanne capitali che era fermo dal 1957, quando l'ultima esecuzione fu firmata dal presidente Dwight Eisenhower. Alcuni anni dopo, John Fitzgerald Kennedy commutò invece in carcere a vita la condanna a morte di Jimmie Henderson.
Gray dovrebbe essere ucciso con un'iniezione letale, anche se si attendono i ricorsi dei suoi legali, che potrebbero rimandare di anni l'applicazione della condanna.

Fonte: Rainews 24

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29 luglio 2008
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