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La Corea del nord non fa più parte della 'blacklist' Usa

Pyongyang ha ripreso lo smantellamento del suo programma nucleare

13 ottobre 2008

Nello scorso mese di agosto Pyongyang aveva annunciato che alla fine di settembre avrebbe ripreso le attività nucleari nell'impianto chiusa a seguito di un accordo internazionale che prevedeva in cambio aiuti economici e umanitari. Il governo nordcoreano aveva detto che l'attività sarebbe ripartita in quanto gli Stati Uniti avrebbero violato gli accordi per incentivare il disarmo della Cora del nord, mentre Washington vuole che prima Pyongyang accetti ispezioni indipendenti che attestino l'effettivo smantellamento dell'impianto. Inoltre, l'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) verso la fine di settembre, aveva fatto sapere che i nordcoreani avevano informato gli ispettori che da quel momento in poi l'ingresso nell'impianto di rifertilizzazione sarebbe stato loro proibito.

Ieri la Corea del Nord ha fatto dietrofront, e ha annunciato la ripresa dello smantellamento del suo programma nucleare, dopo aver ottenuto, sabato scorso, di essere cancellata dalla lista nera degli Stati Uniti dei Paesi sponsor del terrorismo. "Dal momento che gli americani hanno rispettato il loro impegno di una ricompensa politica e di una corretta procedura di verifica in linea con il programma di smantellamento - ha riferito l'agenzia di stampa di Pyongyang Kcna, citando un portavoce del ministero degli Esteri - la Corea del Nord ha deciso di riprendere lo smantellamento dell'impianto nucleare di Yongbyon".
Inoltre, il 'regno eremita' "permetterà agli ispettori degli Stati Uniti e dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di svolgere i propri compiti secondo il principio 'azione in cambio di azione'".
 
La cancellazione della Corea del Nord dalla 'blacklist' americana è stata annunciata l'altro ieri dal dipartimento di Stato Usa, dopo che nei giorni scorsi si era arenata l'intesa - raggiunta a febbraio nei colloqui a sei di Pechino - con cui Pyongyang si impegnava a rinunciare al suo programma nucleare. Il depennamento dalla lista nera della Corea del Nord è stato reso noto dal portavoce del dipartimento di Stato, Sean McCormack. Nel corso della missione americana a Pyongyang è stato raggiunto l'accordo che prevede l'assenso della Corea del Nord a missioni di ispettori internazionali per la verifica dello smantellamento del reattore di Yongbyon. "La Corea del Nord ha accettato una serie di misure di controllo", ha dichiarato McCormack. "Nel pacchetto dell'accordo sono stati inclusi tutti gli elementi di verifica che avevamo chiesto", ha poi aggiunto, precisando che se Pyongyang non rispetterà gli impegni presi il Paese tornerà nella lista nera, al fianco di Cuba, Iran, Sudan e Siria. L'atto per la cancellazione è stato già firmato dal segretario di Stato, Condoleezza Rice.

La Corea del Sud ha salutato con favore la cancellazione del Paese vicino dalla 'blacklist'. Per Seoul, questa decisione rappresenta "un'opportunità per arrivare a una normalizzazione dei colloqui a sei e per l'abbandono finale da parte della Corea del Nord dei suoi programmi nucleari". Il Giappone, invece, attraverso il ministro delle Finanza Shoichi Nakagawa, ha definito "estremamente deplorevole" la decisione americana, ricordando come non sia ancora risolto il caso dei numerosi cittadini giapponesi rapiti da agenti nordcoreani negli anni Settanta. "Io credo - ha sottolineato - che questi rapimenti rappresentino atti terroristici".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it]

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13 ottobre 2008
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