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La Corte dei conti bacchetta Palermo e Catania

I magistrati siciliani denunciano debiti e buchi di bilancio: le amministrazioni spendono male e incassano peggio

18 febbraio 2009

Strangolati dai debiti e con buchi di bilancio, i Comuni spendono male e incassano peggio. Molti enti locali hanno le spese per il personale fuori controllo, eccessivi debiti fuori bilancio, residui attivi stagionati dovuti soprattutto alla mancata riscossione di Ici, Tarsu, canoni idrici o multe, mancato recupero dell'evasione tributaria, inesistenza dei controlli interni, deficit di cassa.
E' la denuncia dei magistrati della sezione di controllo della Corte dei conti siciliana che si può consultare in una inchiesta realizzata dal settimanale del Centro Pio La Torre "Asud'Europa" (www.piolatorre.it).

I magistrati contabili hanno messo sotto la lente d'ingrandimento tutti gli enti locali dell'Isola avviando un processo virtuoso di "controllo collaborativo" - illustrato in un'intervista al presidente della Sezione, Maurizio Meloni - che ha portato a una riduzione dei Comuni fuori dal patto di stabilità: solo 19 sui 393 passati al setaccio dalla Corte dei conti per quanto riguarda il bilancio consuntivo 2006, appena 3 su 388 per il bilancio preventivo 2008.

I rilievi maggiori sul consuntivo 2006 sono stati mossi ai Comuni di Catania e Palermo. Nel primo caso i magistrati contabili hanno hanno rilevato un disavanzo di amministrazione di 58.951.745 euro, un disavanzo di gestione di 8.173.664 e il riconoscimenti di debiti fuori bilancio per 10.097.589 di euro. Nel secondo, invece, hanno contestato, in particolare, 669 milioni di euro di residui attivi relativo alle entrate correnti, 40 milioni di debiti fuori bilancio e "gravi disallineamenti tra la contabilità del Comune e quella delle sue società controllate".
L'altro ieri, il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, prima di firmare insieme al ministro per il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, un protocollo d'intesa per l'e-government, aveva detto: "Ho rappresentato al ministro la situazione finanziaria del Comune di Palermo. Gli ho detto che il patto di stabilità è sempre stato rispettato e che è sempre stato fatto un uso attento delle risorse pubbliche" [LEGGI].

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it]

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18 febbraio 2009
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