La cosiddetta "trattativa"
Nicola Mancino alla Procura di Palermo per "tutelare la sua immagine gravemente lesa da dichiarazioni parziali e tendenziose"
Venerdì scorso l'ex ministro dell'Interno ed ex vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, è stato sentito, per circa due ore, dai magistrati della Dda e dal Procuratore di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "trattativa" tra lo Stato e la mafia nel periodo '92-'93.
Al procuratore di Palermo Francesco Messineo, all'aggiunto Antonio Ingroia e al sostituto Nino Di Matteo, Mancino, che aveva chiesto di essere sentito dai pm dopo il deposito di alcuni atti nel processo al generale del Ros Mario Mori, per "tutelare la sua immagine gravemente lesa da dichiarazioni parziali e tendenziose", ha ribadito la sua estraneità ai fatti e ha negato l'esistenza di una trattativa. Le dichiarazioni "parziali e tendenziose" sarebbero quelle fatte dall'ex Guardasigilli Claudio Martelli e da alcuni pentiti di mafia, tra cui Giovanni Brusca.
Martelli ha detto ai magistrati di avere riferito all'ex ministro Mancino quanto appreso dal direttore degli affari penali Liliana Ferraro dopo la strage di Capaci sugli incontri avvenuti tra il Ros dei carabinieri e l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino.
"Mi sono da sempre schierato a favore del 41 bis ed è documentato il mio impegno nella lotta alla mafia. L'ex ministro Claudio Martelli non mi ha mai parlato delle attività dei Ros, che del resto sono di competenza del ministero della Difesa. In ogni caso, non avrei avuto nessun potere di sindacare su quelle decisioni", ha detto Mancino ai pm. L'ex ministro dell'Interno ha annunciato inoltre di avere denunciato per calunnia il collaboratore di giustizia Giovanni Brusca, che lo ha chiamato in causa come "terminale" della trattativa per l'abolizione del regime carcerario del 41 bis.
I magistrati hanno dunque deciso di mettere a confronto l'ex ministro dell'Interno Mancino e l'ex Guardasigilli, Claudio Martelli. Quest'ultimo era già stato convocato per venerdì pomeriggio a Palermo in vista dell'eventuale confronto, ma ha fatto sapere che non poteva essere presente per impegni precedenti. Il confronto è stato così rinviato a una data non ancora fissata.
[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ing]