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La crisi frena ancora gli acquisti

Crolla la spesa alimentare degli italiani e il Codacons lancia l'allarme: "Gli italiani fanno la fame"

26 gennaio 2013

La morsa della crisi continua a bloccare gli acquisti degli italiani e quindi, dall'altra parte del bancone, le vendite degli esercenti. Le vendite del commercio al dettaglio hanno infatti segnato, a novembre, un calo dello 0,4% congiunturale e del 3,1% tendenziale.
Lo ha comunicato l'Istat, segnalando che in 11 mesi il calo cumulato è stato del 2%, inclusa l'inflazione che a novembre ha segnato +2,5%. Gli alimentari hanno registrato nel mese +0,1% congiunturale e -2% su anno, i non alimentari -0,6% e -3,7%. Quello di novembre è stato il quinto mese consecutivo di segno negativo.

Nel confronto con ottobre 2012, le vendite aumentano dello 0,1% per i prodotti alimentari e diminuiscono dello 0,6% per quelli non alimentari. Rispetto a novembre 2011, l'indice grezzo del totale delle vendite che segna una diminuzione del 3,1% è la sintesi di flessioni del 2,0% per i prodotti alimentari e del 3,7% per quelli non alimentari. Secondo il Codacons questi ultimi numeri fotografano una situazione drammatica, che permette di dire che "gli italiani fanno la fame". Secondo l'associazione, infatti, sommando al calo del 2% il dato dell'inflazione (al 2,3% a novembre) "si deduce che in termini quantitativi il tracollo è in relatà doppio". La discesa dei consumi nel settore alimentare prosegue ininterrotta dal 2007.
A reggere solo i discount, ossia i prodotti non di marca. "In sostanza gli Italiani, pur di mangiare, devono abbandonare i brand leader dell'industria alimentare che hanno reso noto il Made in Italy nel mondo".

Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con novembre 2011, una diminuzione sia per la grande distribuzione (-2,1%) sia, con maggiore intensità, per le imprese operanti su piccole superfici ( 3,9%). Nel confronto con i primi undici mesi del 2011 l'indice grezzo diminuisce del 2,0%, come risultato di un calo contenuto delle vendite di prodotti alimentari ( 0,6%) e di una flessione più marcata di quelle di prodotti non alimentari (-2,6%).
La scomposizione per dimensioni delle imprese al dettaglio testimonia che vengono premiati, o meglio cedono meno terreno, i punti vendita più strutturati. A novembre, infatti, il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, del 4,7% nelle imprese fino a 5 addetti, del 3,0% in quelle da 6 a 49 addetti e del 2,0% nelle imprese con almeno 50 addetti. [Informazioni tratte da ANSA, Repubblica.it, Istat.it]

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26 gennaio 2013
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