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La crisi, la paura, la disperazione

I gravi disagi economici che gli italiani subiscono in maniera sempre più pressante, cominciano a mandare segnali fin troppo preoccupanti

04 maggio 2012

Cosa sta causando la "Crisi" nel nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. La disperazione è tanta e forse manca veramente poco affinché diventi troppa. Le persone, quelle normali, la maggior parte della popolazione, quelle che sempre di più disprezzano i partiti e percepiscono il governo come un organismo distante a livelli siderali, cominciano ad avere veramente paura, e la paura genera caos, e quest'ultimo può dare vita a situazioni di altissima pericolosità. La gente, quella normale, la maggior parte in Italia, non ce la fa più.

Una situazione fin troppo reale ed evidente se si scorre la cronaca degli ultimi due giorni: quarantotto ore, o poco più, nelle quali 3 persone si sono suicidate ed un'altra è andata fuori di testa sequestrando diverse persone all'interno di una sede dell'Agenzia delle Entrate di un comune bergamasco. Il motivo uguale per tutti, quello economico.
Aveva 35 anni l'uomo che si è suicidato due giorni fa, buttandosi dalla terrazza della sua abitazione al quinto piano di uno stabile di via Paolo Orsi, a Gravina di Catania, alle porte del capoluogo etneo. Un suicidio conseguente ad una forte depressione. L'uomo, infatti, dopo essere stato licenziato da un negozio di Malta dove fino al febbraio scorso aveva lavorato come commesso, è stato ammantato dal male oscuro fino al tragico epilogo.
Nella stessa giornata altre due persone si sono tolte la vita a causa delle difficoltà economiche. I due casi si sono verificati in Campania e in Toscana. Un muratore di 56 anni di Casaluce (Caserta), si è ucciso nella sua abitazione in via Vittorio Emanuele impiccandosi con un cavo elettrico. Prima di compiere il gesto ha lasciato un biglietto in cui chiedeva perdono ai familiari, la moglie, che lavora come Lsu al Comune, ed i due figli. Anche lui, dopo aver perso il lavoro era caduto in depressione.
In provincia di Arezzo, invece, è stato  un immigrato nordafricano di 45 anni, da molti anni in Italia, a togliersi la vita è ucciso lanciandosi da una finestra perché non riusciva più a pagare il mutuo della casa che aveva acquistato. Era stato costretto a lasciare la casa e ad andare a vivere in affitto con la famiglia.

Infine, la vicenda accaduta ieri a Romano di Lombardia, piccolo comune in provincia di Bergamo. Luigi Martinelli, 54 anni, si è arreso alle forze dell'ordine, dopo aver tenuto in ostaggio un dipendente dell'ufficio per quasi 6 ore. L'uomo nel primo pomeriggio di ieri  ha fatto irruzione nella sede dell'Agenzia delle Entrate del piccolo comune bergamasco armato di un fucile a pompa e due pistole. Poche parole, poi ha esploso due colpi in area e ha sequestrato i 15 dipendenti. L'uomo aveva chiesto di parlare con la stampa e aveva urlato frasi sconnesse da cui si è capito la sua difficoltà economica e la minaccia di togliersi la vita. Martinelli, ex imprenditore che in passato ha gestito un'impresa di pulizie, avrebbe ricevuto una serie di cartelle di Equitalia che non è in grado di pagare. Sembra anche che sia conosciuto dai dipendenti delle Agenzie delle entrate perché ha dei debiti con la stessa Agenzia.
Le trattative iniziali con le forze dell'ordine sono andate a buon fine: 14 i dipendenti dell'ente che sono stati presto liberati, mentre l'ultimo ostaggio, Carmine Mormandi, 56 anni, impiegato da anni nella sede dell'Agenzia delle Entrate, è stato rilasciato solo in serata. Dopo aver liberato anche l'ultimo degli ostaggi il sequestratore si è arreso al carabiniere e al mediatore che aveva al suo fianco. Per lui è scattato l'arresto da parte dei militari. I testimoni hanno raccontato di "una persona estremamente agitata ma ragionevole, visto che ha lasciato andare 14 persone" ha detto il sindaco di Romano di Lombardia. Secondo il primo cittadino, nella zona "la situazione economica è critica come in tutto il Paese" ma "non mi aspettavo un gesto così eclatante".

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04 maggio 2012
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