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La critica non piace a Grillo e a Casaleggio

Deputati contro senatori, ortodossi contro dissidenti: è caos dentro il Movimento

30 maggio 2014

Senato contro Camera, Milano contro Roma, deputati contro senatori, ortodossi contro dissidenti. Insomma, tutti contro tutti.
A soli quattro giorni dal voto delle europee continuano a volare stracci in casa M5S. Ad alzare ancora la tensione, il documento dello staff della comunicazione della Camera destinato ai deputati per tirare le somme e ripartire dopo il risultato deludente messo a segno.
Un dossier che, a quanto si apprende, avrebbe mandato su tutte le furie Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Il documento va infatti in direzione opposta a quella indicata dai due co-fondatori del movimento.

"Il Movimento non è crollato, ma Renzi ha stra-vinto, con percentuali senza precedenti nella storia della Repubblica se si escludono i risultati della Dc del dopoguerra, ai tempi della legge truffa", si legge. "Gli italiani in questa fase difficile hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi a un uomo forte (fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi) e hanno bisogno di serenità. Renzi ha saputo trasmettere serenità costruttiva, mentre noi abbiamo trasmesso energia sì, ma ansiosa e fatta percepire dai media e dagli altri competitor come distruttiva".
Nel documento si spiega che contro i Cinquestelle è stato attivato il modello anti berlusconiano: "Il voto del 25 maggio non è stato tanto pro-Renzi o pro-Pd, nonostante le percentuali bulgare, quanto contro il M5S e lo spettro della "paura" costruito finemente ed efficacemente per portare, quindi, tutti gli elettori in un alveo di "sicurezza", rappresentata da Renzi. La chiamata alle armi contro la forza del male (riproduzione del modello anti berlusconiano) è riuscita, tanto è vero che a "sinistra", invece di esultare per un risultato mai ottenuto hanno invece tirato un sospiro di sollievo (la Repubblica è salva) o inveito contro il grillino sconfitto".

Dopo la pubblicazione dell'analisi, però, si è scatenato il caos. Fonti parlamentari del Senato hanno lasciato trapelare che il documento elaborato alla Camera ha mandato su tutte le furie Casaleggio e Beppe Grillo. I due cofondatori non condividono l'invito a puntare sulle tv e sarebbero rimasti allibiti da "critiche che mettono in cattiva luce il Movimento". "E' l'opposto di quello che abbiamo detto", avrebbe detto Casaleggio secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Madama.
Tuttavia la notizia di un Casaleggio furioso viene smentita da fonti cinquestelle alla Camera che, al contrario, asseriscono di non avere alcun problema con Milano e rilanciano, a loro volta, la palla a Palazzo Madama.

L'unica certezza, tra mezze verità e confidenze, è che tra gruppi comunicazione a Palazzo Madama e a Montecitorio è in corso una guerra fratricida. Il responsabile comunicazione di palazzo Madama e coordinatore degli uffici delle due Camere Rocco Casalino è stato visto ieri pomeriggio dirigersi alla Camera per avere un chiarimento. Rimbalzano le voci di licenziamenti da una parte e dall'altra. Anche a Milano il clima sembra essere pesante. A Casaleggio, sempre secondo fonti parlamentari, non sarebbe piaciuta neanche una analisi presentata da Silvia Virgulti, tv coach e collaboratrice dei gruppi, che attribuisce a Grillo e Casaleggio la colpa del risultato elettorale. Alla Virgulti, in particolare, viene attribuita una valutazione negativa sull'effetto "inquietante" del look di Casaleggio con il cappellino che copre le cicatrici della recente operazione.

Così come non sarebbe piaciuta una critica a Grillo per le uscite sulla vivisezione di Dudù e sui "processi di popolo online" contro politici, imprenditori e giornalisti. In questo quadro si inserisce una nuova variabile: la presenza, sempre più costante, di Davide Casaleggio nelle riunioni M5S. Il figlio del guru milanese ha accompagnato Grillo a Bruxelles per l'incontro con Nigel Farage. Una presenza vista da parlamentari e comunicatori come "ingombrante".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA]

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30 maggio 2014
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