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La cultura fa i conti con le differenze e si incammina verso la valorizzazione dell'identità

15 novembre 2007

Connettere il locale al globale, attivare le politiche e le misure più appropriate per fruire e promuovere la ricchezza dei localismi che caratterizzano la nostra regione. La scuola come soggetto fondamentale per costruire un'identità positiva del territorio e per sviluppare la formazione civica degli studenti, come futuri cittadini, protagonisti dello sviluppo sostenibile, del rispetto e della valorizzazione del proprio patrimonio culturale e sociale.
Di questi complessi argomenti hanno discusso nei giorni scorsi, a Sant'Alessio Siculo (ME), l'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, il dirigente generale del Dipartimento Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso, il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, e oltre 500 dirigenti scolastici. 

''Curricolo - Aree di intervento di interesse regionale'' il titolo dell'incontro durante il quale è stato avviato un dibattito per definire, nell'ambito del curricolo scolastico, le aree di intervento di interesse regionale.
Infatti, secondo quanto sancito dal DPR n. 275/99, ''Definizione dei curricoli'', dalla legge n. 53/2003 art 2 punto L e dal D.M. 47 del 13.06.2006, ''i piani di studio personalizzati, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, contengono un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale, che rispecchia la cultura, le tradizioni e l'identità nazionale, e prevedono una quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse, anche collegata con le realtà locali''.

''E' fondamentale - ha spiegato Leanza - aprire un dialogo con le autonomie scolastiche per individuare a cosa destinare la quota di interesse regionale, ovvero quella fetta di insegnamenti che possono esaltare l'autonomia progettuale delle scuole. Si tratta di pensare a una rete, bisogna mettere a sistema una progettualità che tantissime autonomie scolastiche della Regione Siciliana portano già avanti nell'ambito dei piani di studio. Il curricolo scolastico, d'altronde, ha già come obiettivo quello di creare e consolidare nello studente linguaggi, competenze, valori che consentano di formare solide identità non autoreferenziali. Ogni studente, quindi, deve essere messo nelle condizioni di ''collocare'' opportunamente il proprio patrimonio di conoscenze, di competenze, di saperi, di tradizioni. E' per questo che le autonomie scolastiche interagiscono già fortemente con i contesti locali e un'alta percentuale di istituti scolastici prevede annualmente, nel piano dell'offerta formativa, iniziative per promuovere il territorio. La dimensione culturale del percorso scolastico va contestualizzata, individuando spazi organizzativo-didattici nel segno di una rinnovata e convinta necessità di tutela e valorizzazione dell'identità regionale, nel più vasto disegno di una imprescindibile cittadinanza europea. Ciò significa attivare le politiche e le misure più appropriate per fruire e promuovere la ricchezza dei localismi che caratterizzano la nostra regione: è vivo, per esempio, il desiderio di conoscenza del patrimonio culturale della Sicilia. Inoltre il recupero, a partire da quest'anno scolastico, di una cultura costituzionale sarà certamente un input di grande valenza formativa, grazie al quale, in classe, lo studente avrà un'ulteriore e significativa opportunità di riflessione sulle visioni unitarie dei diritti umani, sull'identità nazionale, sull'articolazione autonomistica e sull'apertura sopranazionale; sulla scuola come istituzione e sul suo compito di insegnamento ispirato al rispetto della persona e alla prospettiva di una società che ha una forte identità ma che è anche pluralistica, aperta alla mondialità e al dialogo interculturale. Proprio perché la cultura di riferimento della scuola è 'fluida, emergente, aperta', oggi più che mai va connesso il locale al globale e la cultura deve fare i conti con le differenze''.

Assessorato regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione

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15 novembre 2007
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