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La denuncia del Consorzio EurID. E le società americane fecero illegalmente incetta di domini ''.eu''

26 luglio 2006

Sono 400 le società americane finite nel mirino del Consorzio EurID, l'ente senza scopo di lucro scelta dalla Commissione europea per gestire i domini europei ''.eu'': sono tutte aziende che, secondo EurID, hanno sequestrato illegalmente migliaia di domini internet violando le regole che presiedono la loro distribuzione, inibita a soggetti non-europei.
Attraverso tre registrar britannici, che sarebbero solo delle teste di ponte per le società statunitensi, 400 aziende avrebbero messo in tasca la bellezza di 74mila domini .eu.
L'accusa di ''sequestro'' è legata alla speculazione: quei domini non sarebbero pensati per dar vita a siti internet e attività web ma esclusivamente per fini di lucro e futuri commerci dei nomi registrati.

Secondo EurID il danno è enorme. A suo dire, infatti, si rischia che ''il valore percepito dei domini .eu si riduca, non solo per i quasi due milioni di detentori legittimi di estensioni .eu ma anche per tutti i registrar legittimi''. ''Come registrar - sottolinea EurID - prima di registrare un dominio internet si deve avere la relativa richiesta di un utente finale. Ma dal momento che loro non possono farlo a proprio nome, noi riteniamo che abbiano registrato i domini utilizzando queste tre società come ponte... Inoltre sono americani, non avrebbero potuto farlo, ma questa è una questione diversa''.
A far scattare l'allarme, hanno spiegato gli uomini di EurID, il fatto che le società britanniche che hanno compiuto la registrazione fanno tutte capo ad una unica organizzazione. La prima contromossa di EurID è stata comprensibilmente quella di sospendere i domini contestati ma saranno i tribunali inglesi che dovranno pronunciarsi sulla questione.

Quanto avvenuto riporta in auge, evidentemente, le fortissime polemiche provenienti dagli USA sulla gestione stessa delle registrazioni dei domini. Come si ricorderà EurID era stata attaccata dai vertici del celebre registrar americano GoDaddy, secondo cui il consorzio avrebbe accettato come registrar un alto numero di società fittizie capaci di sequestrare, appunto, enormi quantità di domini internet. Accuse allora respinte con forza da EurID, ma non è detto che con il nuovo caso e le denunce la questione non finisca per essere dibattuta in un procedimento giudiziario.

Fonte: Punto Informatico

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26 luglio 2006
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