La denuncia dell'Onu: i bambini iracheni stavano molto meglio sotto il dispotico regime di Saddam Hussein
La denuncia di Dan Toole, direttore dei programmi di emergenza dell'United Nations Children dell'Onu, è dura come un pugno allo stomaco, è dura come la realtà dei fatti: ''I bambini in Iraq stanno molto peggio di un anno fa e certamente molto peggio di quanto non stessero tre anni fa'' quando avevano accesso al programma di aiuti alimentari per l'infanzia deciso dal regime di Saddam per contrastare le sanzioni internazionali.
Toole ha spiegato che la situazione di donne e bambini in Iraq è drammaticamente peggiorata dal febbraio del 2006, dopo il bombardamento del tempio sciita di Samarra a nord di Baghdad, episodio che ha innescato un'ondata di violenze settarie senza fine.
Non è un giudizio politico quello di Toole. Per esprimere il suo drastico parere, infatti, il direttore dell'United Nations Children, fa riferimento ai rigorosi parametri utilizzati dall'associazione per valutare lo stato di benessere dell'infanzia. E tutti gli indicatori concordano nel segnalare un peggioramento complessivo della situazione: ''gli indicatori nutrizionali, l'accesso alla sanità e tutte gli altri stanno mutando in peggio''.
Toole aveva già denunciato un drammatico deteriorarsi della situazione a fine maggio scorso, al termine di un viaggio in Iraq, nel quale aveva potuto constatare di persona la drammaticità della situazione. ''Le condizioni di vita dei bambini iracheni, coinvolti in violenze e in trasferimenti forzati - aveva detto allora - hanno raggiunto un punto critico. L'organizzazione ha bisogno di 42 milioni di dollari per fornire l'aiuto necessario, per i prossimi sei mesi, ai bambini in Iraq, come pure a quelli fuggiti con le loro famiglie in Giordania e in Siria''.
- www.unicef.org