Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La 'Dichiarazione di Palermo'

I rappresentanti di 50 istituzioni di 20 paesi hanno dato vita alla prima "Macroregione mediterranea"

17 maggio 2010

Contestano la globalizzazione, che ha portato a una finanziarizzazione dell'economia, con massicci trasferimenti di risorse dai governi alle istituzioni finanziarie che hanno provocato la crisi, costringendo le economie più deboli, quasi tutte nell'area del Mediterraneo, a pagare il prezzo più caro; e propongono di correggere la globalizzazione con modelli alternativi, partendo dal rilancio del partenariato euro-mediterraneo, fondato sulla tutela e valorizzazione della persona, dei territori e dell'economia reale.
È, in sintesi, quanto i rappresentanti di 50 istituzioni di 20 paesi hanno messo nero su bianco in quella che è stata battezzata la "Dichiarazione di Palermo", sottoscritta a Palazzo Abatellis, il museo che ospita il grande affresco del "Trionfo della morte", nel giorno in cui la Sicilia ha celebrato il 64° anniversario del proprio Statuto autonomista.

Il testo, approvato nel corso della conferenza "Uniti dal Mediterraneo", organizzata dalla Regione siciliana, rappresenta il primo passo verso la costituzione di una macroregione mediterranea, con un programma che elenca alcune priorità: salvaguardia dell'ambiente, prevenzione del rischio attraverso il coordinamento della Protezione civile, sviluppo dei trasporti e delle fonti energetiche alternative, cooperazione nell'ambito della ricerca e dell'università, sostegno all'agricoltura, governo dei flussi migratori e sviluppo di un nuovo modello di turismo, che stabilisca un equilibrio tra consumo del territorio e relazioni di conoscenza fra le comunità.
La verifica del programma avverrà con appuntamenti annuali, e la stessa cadenza avrà il premio (è stata costituita la giuria presieduta dal tunisino Mohamed Aziza, direttore dell'Osservatorio del Mediterraneo) intitolato al geografo arabo Al Idrisi, studioso che nel 1138, all'età di 39 anni, si trasferì in Sicilia alla corte normanna. A lui si deve la cartina che raffigura l'Isola vista dal Nord, un capovolgimento rispetto alla strada che avrebbe seguito la cartografia ufficiale.

"È da questa visione che bisogna ripartire - ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo -: non il Sud che guarda verso nord, ma il Sud guardato da Nord.
Lombardo, leader del Movimento per l'autonomia, crede nella funzione di guida del Mediterraneo: "Piuttosto che fare a gara per non portare niente a casa - ha detto - bisogna produrre di più all'interno di quest'area, con spirito di cooperazione. È arrivato il momento di tornare alla vocazione della nostra storia. I Paesi del Mediterraneo devono guardare verso ciò che sta attorno ad essi".
La pensa allo stesso modo Ahmad Masàdeh, segretario generale della Union for Mediterranean (Ufm): "Europa e Mediterraneo condividono la stessa storia. Abbiamo gli strumenti per costruire un legame tra i popoli del Mediterraneo, quello che serve è un adeguato sostegno dei nostri governi".
Intanto, Mohamed Boudra, co-presidente dell'Arlem, l'Assemblea che riunisce le regioni e le città euromediterranee, ha annunciato l'avvio di due progetti, a cui stanno lavorando apposite commissioni di esperti, sull'acqua e sullo sviluppo delle città. Le commissioni sottoporranno le relazioni scientifiche ai paesi dell'Unione europea e della Lega Araba. I report saranno esaminati anche all'assemblea generale dell'Arlem che si riunirà ad Agadir, in Marocco, il 28 e 29 gennaio 2011.
Tra i progetti annunciati sabato, anche la creazione di una Borsa del turismo dei paesi mediterranei, da tenere a Palermo, un'iniziativa alla quale la Regione siciliana sta lavorando da qualche mese e che dovrebbe partire entro l'anno.

Alla "Dichiarazione di Palermo" hanno aderito Algeria, Arabia Saudita, Bulgaria, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Giordania, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Palestina, Romania, Siria, Spagna, Tunisia, Turchia e rappresentanti della Lega Araba, della Commissione Ue, del Comitato delle Regioni, del Crpm (Conferenza delle regioni marittime).

Venerdì scorso, sempre a Palermo, era stato costituito il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) denominato Archimed (Arcipelago mediterraneo), di cui fanno parte tutte le isole e gli arcipelaghi del Mediterraneo (le Isole Baleari, Cipro, Creta, Corsica, l'Isola di Gozo, Sicilia e Sardegna). Archi-Med si occuperà prevalentemente di sviluppare la cooperazione territoriale tra i suoi aderenti, in materia di formazione, turismo sostenibile, valorizzazione dei beni culturali. La sede del nuovo organismo sarà a Taormina a Palazzo Ciampoli. [Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Adnkronos/Ing]



La "Dichiarazione di Palermo"
I partecipanti alla Conferenza di Palermo "Uniti dal Mediterraneo", dopo un quindicennio di tentativi solo in parte riusciti e di approfondite discussioni per il rilancio della politica euro-mediterranea, nonché sul ruolo delle Regioni e dei soggetti locali, fino al II° "Forum delle Autonomie Regionali e Locali del Mediterraneo" di Barcellona che ha prodotto nei giorni scorsi un pregevole documento che si condivide:
constatato che il pur serio tentativo di integrazione euro-mediterranea avviato con la Conferenza di Barcellona del 1995 non ha raggiunto i suoi principali obiettivi, fra cui la creazione entro il 2010 dell’area di libero scambio;
valutato che il maggior limite che si è frapposto al raggiungimento di tali obiettivi è la dimensione quasi esclusivamente intergovernativa del partenariato euro-mediterraneo, con insufficiente coinvolgimento delle Istituzioni regionali e locali e, di conseguenza, delle popolazioni interessate;
individuato nell’Unione per il Mediterraneo un utile strumento per rilanciare il processo di integrazione;
sottolineato tuttavia, che essa, se limitata a taluni mega-progetti già individuati, riproporrebbe il metodo top-down fin qui praticato, escludendo di fatto il grande potenziale di consenso, partecipazione e sviluppo dei territori e della società civile;
considerato che la crisi del modello di finanziarizzazione dell'economia globale, esploso con le bolle speculative, viene contrastata per lo più con massicci trasferimenti di risorse effettuate da numerosi Governi alle istituzioni finanziarie che l’avevano provocata, mentre i suoi effetti devastanti ricadono proprio sulle economie più deboli e marginali rispetto a quel sistema, quasi tutte mediterranee;
ritenuto che l'uscita dalla crisi non può prescindere dall'individuazione di elementi di discontinuità con i metodi che l'hanno generata e con la conseguente individuazione di modelli alternativi e complementari a quel sistema, anche nell'ambito di un rinnovato rilancio del partenariato euro-mediterraneo;
indicano in un modello di vita e di sviluppo fondato sulla tutela e valorizzazione della persona, dei territori e dell’economia reale ad essi legata, la proposta correttiva della globalizzazione, altrimenti selvaggia e dagli effetti incontrollabili, perché orientati solo dalla speculazione finanziaria;
individuano nell’area mediterranea il maggiore giacimento di valori e di risorse atte ad alimentare tale nuovo modello di sviluppo.
Considerando pertanto necessaria l’assunzione di una concreta ed immediata iniziativa che, partendo dai territori e coinvolgendo le popolazioni e la società civile organizzata, raggiunga gli Stati, gli organismi transnazionali di cooperazione e le entità sovranazionali, prime fra tutte le Istituzioni dell’U.E., per ottenere una decisiva accelerazione, attraverso la sussidiarietà e valorizzando le autonomie, di un modello di economia e di sviluppo fondato sul territorio, al servizio della persona e non condizionato dalla speculazione finanziaria,

PROPONGONO

di pervenire al più presto alla costituzione di una "Macroregione mediterranea", preparata da un tavolo tecnico permanente, in analogia a quella già avviata intorno al Mar Baltico, come indicato anche dai recenti pareri 2009/C - 272/08 - 318/02 del CESE, dalla Comunicazione 248/4 della Commissione europea, dalla proposta di risoluzione del Parlamento Europeo 2009/2230 –. La Macroregione assicurerà la governance di una strategia comune, mediante il coordinamento e la valorizzazione di tutte le reti e le articolazioni già esistenti o che si possono costituire fra le Istituzioni, le comunità locali e le forme organizzate della società civile (fra cui anche GECT e partenariati progettuali), da rendere utilizzabili e funzionali non solo per la politica transfrontaliera interna, ma soprattutto esterna ed ai programmi di prossimità non più limitati da gabbie chilometriche nell'ambito del Bacino.
intendono così fornire il loro concreto ed efficace contributo al consolidamento del processo di pace ed alla stabilità dell’Area, al superamento definitivo della crisi, al rafforzamento ed al successo dell’Unione per il Mediterraneo e degli strumenti all’uopo creati, come l’ARLEM, nonché alla politica di prossimità dell’U.E., che va prioritariamente potenziata e riequilibrata fra le politiche comunitarie e nel rapporto Est-Sud, in relazione all’importanza strategica, demografica ed economica del Mediterraneo;

Indicano
a tal fine alcune aree strategiche di cooperazione rafforzata, suggerite come piste prioritarie per la realizzazione di strategie e programmi comuni funzionali alla costituzione della macro-regione Mediterraneo:
- Preservare e valorizzare l'habitat terrestre e marittimo per elevare la qualità della vita e favorire lo sviluppo sostenibile
- Coordinare la protezione civile integrata con l'ottica botton up della prevenzione del rischio.
- Intensificare i trasporti terrestri (ferrato e su gomma), marittimi ed aerei, sopratutto sulla direttrice EST-OVEST, favorendone l'intermodalità.
- Integrare la risposta capital intensive al fabbisogno energetico con la diversificazione low capital delle fonti rinnovabili.
- Promuovere, facendo leva sugli istituti già esistenti in ambito euromediterraneo, come l'EMUNI, un maggiore equilibrio fra network internazionali e sviluppo locale nell'alta formazione, università e ricerca, favorendo gli scambi di docenti e studenti (“ERASMUS Euromediterraneo”)..
- Promuovere un maggiore equilibrio fra globalizzazione e sviluppo locale a sostegno di un'agricoltura ecosostenibile e rafforzare il tessuto delle PMI favorendo la costituzione di distretti omogenei e la concertazione locale per lo sviluppo..
- Integrare la dimensione sovranazionale di governo dei flussi migratori con l'approccio locale all'orientamento, accoglienza ed integrazione.
- Valorizzare il ruolo crescente della Città per lo sviluppo sostenibile del territorio a favore, anche, dei servizi per la salute e l'elevazione della qualità della vita.
- Promuovere un maggiore equilibrio fra turismo di consumo del territorio e turismo di relazione e di conoscenza fra le comunità.
- Rilanciare il ruolo delle isole nelle relazioni intermediterranee come strumento di avvicinamento culturale ed economico fra le due sponde.


Identificano, infine, quattro assi strategici, trasversali agli ambiti tematici sopra elencati, aventi la duplice funzione di componente e di oggetto di ogni iniziativa e/o progetto da porre in essere:
- Il dialogo interculturale per il rafforzamento delle comunità, per la costruzione del rispetto reciproco e della pace e per favorire la partecipazione di tutti i popoli alle scelte che li riguardano.
- L’innovazione, non solo tecnologica, ma anche sociale e istituzionale, soprattutto quella che trae ispirazione dalla specificità culturale del Mediterraneo.
- Nuovi strumenti finanziari che possano sostenere la cooperazione e l’integrazione delle PMI delle due rive del Mediterraneo, anche attraverso strumenti di garanzia e approcci innovativi come il micro-credito,
- La semplificazione e l'armonizzazione delle procedure e degli istituti giuridici, utili a incentivare e a facilitare la cooperazione e l'integrazione delle collettività locali mediterranee.

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

17 maggio 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia