La diffusione della mafia è colpa della politica...
Ecco cosa pensano i giovani sul fenomeno mafioso. Dal progetto educativo del Centro Studi Pio La Torre
Lunedì verranno presentati i risultati sulla percezione del fenomeno mafioso da parte dei giovani che hanno seguito il progetto educativo del Centro Studi Pio La Torre, condotta tra i ragazzi di novanta scuole italiane. Quasi 2000 i ragazzi che hanno risposto alle domande del questionario i cui risultati sono illustrati in un numero speciale del settimanale ASud’Europa.
Alcuni temi appaiono consolidati e anche positivamente. Di seguito alcuni stralci.
"Gli intervistati, dal Nord al Sud, - sottolinea Vito Lo Monaco, presidente del centro studi - confermano a stragande maggioranza un’opinione molto negativa del fenomeno visto come condizionamento frenante dell’economia e dello sviluppo civile della società italiana. Essi attribuiscono alla politica la responsabilità della persistenza del fenomeno mafioso, sino al punto di pensare che esso sia più forte dello Stato". "Questo è l’aspetto più negativo registrato dall’indagine - continua - sul quale dovrebbe riflettere tutta la classe dirigente del Paese, soprattutto alla luce dei risultati delle elezioni di febbraio".
Per quanto riguarda il questionario somministrato agli studenti "anno dopo anno i rispondenti cambiano, - precisa il professore Antonio la Spina - mentre le percentuali delle risposte tendono a restare simili. Quest’anno alla domanda ‘Quanto pensi sia diffusa la mafia nella tua regione?’ quasi l’83% (quindi non solo i siciliani) ha risposto ‘molto’ o ‘abbastanza’". "Il 66% - conclude la Spina - discute dell’argomento soprattutto con i docenti (era possibile barrare fino a due alternative), il che evidenzia per un verso che in altre sedi ciò avviene assai meno, ma anche che i docenti che aderiscono al progetto si dedicano intensamente all’educazione antimafia".