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La dignità prima del pane

Affinché il Premio Nobel per la Pace venga assegnato a Mohaned Bouazizi, scintilla che ha acceso la Primavera Araba

30 gennaio 2012

Vedete questa foto qua sopra? Conoscete questa persona? Probabilmente no. Questo giovane uomo, di 26 anni, si chiama Mohamed Bouazizi. O meglio, si chiamava Mohamed Bouazizi, perché è morto.
Se non conoscevate Mohamed, sicuramente avete sentito parlare della "Primavera Araba". Ebbene, sappiate che, in un certo qual modo, è stato proprio grazie a lui che tutto ha avuto inizio. Infatti, Mohamed Bouazizi è divenuto simbolo delle sommosse popolari in Tunisia tra il 2010 e il 2011 dopo essersi dato fuoco in segno di protesta per le condizioni economiche del suo paese.
Mohamed svolgeva l'attività di venditore ambulante abusivo di frutta e verdura nella città di Sidi Bouzid. Il 17 dicembre 2010 la polizia tunisina gli confiscò tutte le merci, apparentemente perché privo dei permessi necessari per la vendita ambulante. Sì, apparentemente, perché in molti hanno invece testimoniato che Mohamed è stato "punito" perché si era rifiutato di pagare la tangente alla polizia. Mohamed Bouazizi si è rifiutato di pagare il pizzo alla polizia del regime di Ben Ali. Qualcuno ha raccontato, e non è difficile credere a questo racconto, che Mohamed ha subìto molestie e pestaggi da parte della polizia.
In quello stesso giorno, senza più nulla da vendere, Mohamed andò a protestare presso le autorità, senza ottenere alcun risultato.
Nessuno ascoltò Mohamed. Nessuno ascoltava il popolo tunisino. Per questo decise di comprare una tanica di benzina e di darsi fuoco di fronte al palazzo del governatore locale: le sue urla dovevano sentirle.
Dopo 18 giorni di agonia, il 4 gennaio 2011, Mohamed Bouazizi morì nell'ospedale di Ben Arous a causa delle ustioni riportate.

Le sue urla e la sua morte sono state sentite da tutto il popolo tunisino, che da quel momento inizia a ribellarsi. Un gesto, l'ultimo di Mohamed che ha cambiato politicamente, economicamente e socialmente il volto del Paese portando alla fuga il presidente Zine El-Abidine Ben Ali dopo un mandato durato 23 anni.
Ecco perché Mohamed Bouazizi è simbolicamente considerato la scintilla che ha acceso successivamente tutti i moti rivoluzionari propagatisi nel Vicino e Medio Oriente e nel Nordafrica: la scitilla che ha acceso la Primavera Araba.

Per questo motivo ci associamo con il cuore all'iniziativa portata avanti dall'Agenpress, affinché venga asssegnato a Mohamed Bouazizi il Premio Nobel per la Pace.

NOBEL PER LA PACE A MOHAMED BOUAZIZI. SE NON A LUI A CHI...?
L'Agenpress si fa portavoce affinché venga assegnato il 10 dicembre 2012 il Nobel per la Pace a Mohamed Bouazizi, datosi fuoco, perché la sua dignità di uomo libero e orgoglioso è stata calpestata, oltraggiata, offesa e umiliata dallo schiaffo di una mano sporca e putrida.
Come sono le mani di quei regimi che non rispettano un ragazzo di 26 anni, laureato e di belle speranze, che per guadagnarsi da vivere vendeva frutta con un banchetto abusivo. Unico sostentamento per la sua famiglia.
Quella sporca e putrida mano, oltre allo schiaffo, gli confiscò anche il banchetto di frutta. E quel ragazzo non ha sopportato l’ultima mortificazione e con il suo gesto ha umiliato il Mondo intero, che non riesce a dare dignità agli onesti, speranza a chi l’ha persa, onorabilità a chi la cerca; ma è soltanto capace di dare medaglie a quegli uomini che puzzano del peggior tanfo: la corruzione.
Mohamed Bouazizi non si è fatto corrompere. La sua dignità l'ha cosparsa di benzina. Ha preferito bruciarla che renderla schiava al comando di quegli uomini, che preferiscono camuffare il loro cattivo odore con pregiati profumi.
Non esiste al mondo un profumo che possa coprire il loro fetore.

Il tuo gesto ha infiammato il Cuore del Nord Africa e il Sole ha smesso di riscaldare quelle anime dannate che hanno ridotto la speranza dei Popoli, nella disperazione degli Uomini.
Il Nobel per la Pace a te perché sei ancora vivo. Mentre muore chi legge le sentenze avvalendosi soltanto delle proprie certezze. Muore chi non risponde, chi è sempre dietro la porta. Muore chi ha soltanto una ferita. Chi è servo, chi guarda, chi indietreggia, chi dimentica.
Mentre non muore colui che cerca la Pace. Chi ha saputo indossare, non abiti firmati, ma gli stracci della vita come Te; che per primo ti sei accorto che il potere di Pochi non può decidere il destino di Tanti.

Questo articolo non verrà più rimosso dalle nostre pagine fino a quando Mohamed Bouazizi, non ottenga il Nobel per la Pace. Se non a lui a chi... Se non a lui... a tutti quei ragazzi che hanno colorato la Primavera Araba con il loro sangue.

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30 gennaio 2012
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