La donna di Gilles
Il regista di ''Una relazione privata'' mette in scena il romanzo-rivelazione di Madeleine Bourdouxhe
Noi vi segnaliamo...
LA DONNA DI GILLES
di Frederic Fonteyne
Siamo alla metà degli anni Trenta, nel Belgio delle miniere. Elisa è la donna di Gilles, un operaio siderurgico che lavora a volte di giorno, altre di notte. I suoi turni sono massacranti e lei lo aspetta, mandando avanti la casa, i figli e ne ha uno in arrivo. Sua sorella, Victorine, le dà una mano con i bambini. Spesso la ragazza rimane sola con Gilles. Ossessioni di tradimento travolgono Elisa, e l'unico pensiero della giornata diventa: Victorine e Gilles e viceversa... Nonostante ciò, la donna decide di reagire con coraggio, abnegazione e silenzio. Per tornare ad essere ''la donna di Gilles''.
Distribuzione Lucky Red
Durata 93'
Regia Frederic Fonteyne
Con Emmanuelle Devos, Clovis Cornillac
Genere Drammatico
La critica
"Con 'La femme de Gilles' il belga Frédéric Fonteyne, già regista del fortunato 'Une liaison pornographique - Una relazione privata', compie un percorso diverso. Prende un romanzo datato 1937 della compatriota Madeleine Bourdouxhe (1906-1996), ne rispetta l'ambientazione originaria, ma lavora sugli interstizi anziché sulle scene madri, dilata sguardi, silenzi, passaggi, momenti apparentemente vuoti; insomma escogita uno stile particolare che porta questo film in costume su terreni assai lontani dal naturalismo corrente. (...) E mentre Elisa tiene duro, difendendolo paradossalmente anche quando per poco non ammazza sua sorella di botte, la follia di tutta la situazione viene a galla per posarsi come uno smalto brillante e sinistro sui volti, sui gesti, sul prolungarsi di uno sguardo o di un silenzio. Costruendo uno spazio interiore nel quale lo spettatore scivola un po' alla volta, guidato da un'attrice magnetica come Emmanuelle Devos, la segretaria sorda di 'Sulle mie labbra', rivista proprio qui pochi giorni fa come protagonista di 'Rois et reine' di Desplechin."
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 7 settembre 2004
"Per banale che possa essere una storia, la qualità del film che la racconta dipende dal modo in cui lo si fa. Già autore dell'interessante e rarefatto 'Una relazione privata', Frédéeric Fontayne lo fa bene. Rispetto all'altro film, l'approccio è assai più naturalistico. Anche i sentimenti sono più aspri, più violenti e melodrammatici: il tradimento diventa l'epicentro di una riflessione sul sacrificio d'amore, l'abnegazione, la lacerazione interiore della moglie incinta, che favorisce la relazione del marito pur di non perderlo per sempre. (...) Così 'La donna di Gilles' subisce una metamorfosi dal naturalismo al conflitto tra carne e anima. Impeccabile Emmanuelle Devos, tutta dolore trattenuto che traspare solo dallo sguardo."
Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 aprile 2005
"Dal romanzo-rivelazione di Madeleine Bourdouxhe, 1937 (Adelphi), amatissimo da Simone De Beauvoir, un adattamento coraggioso e molto emozionante. Il regista di 'Una relazione privata' rispetta infatti l'ambientazione storica, ma sfuma lo sfondo per lavorare sugli interstizi; dilata tempi apparentemente morti; registra con sguardo antinaturalistico il lento affiorare della follia, che ricopre come uno smalto brillante e sinistro volti, gesti, sguardi, silenzi. Costruendo uno spazio interiore nel quale lo spettatore scivola poco a poco. Guidato con sapienza dalla magnetica Emmanuelle Devos (la protagonista di 'Sulle mie labbra'), una di quelle attrici non belle ma cariche di fascino e di verità che la nostra cineteleitalietta sessista può solo ammirare e invidiare."
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 aprile 2005
PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004) NELLA SEZIONE "ORIZZONTI"