La Fiat apre agli incentivi per gli operai di Termini, però ...
Ieri, al ministero dello Sviluppo Economico, il Lingotto si è detto disponibile a dare gli incentivi alla mobilità senza quantificare gli importi
La Fiat sarebbe disponibile a dare gli incentivi alla mobilità per i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese che aggancerebbero i requisiti pensionistici nei prossimi anni, ma il Lingotto non avrebbe quantificato gli importi.
Questo hanno fatto sapere i sindacati, al termine del tavolo che si è svolto ieri al ministero dello Sviluppo economico, con Fiat, Dr Motor, Regione siciliana e Invitalia. Il prossimo incontro è stato fissato per lunedì.
Il Lingotto avrebbe dato la propria disponibilità a incentivare i prepensionamenti per circa 511 lavoratori mentre, secondo i calcoli dei sindacati, i prepensionamenti possibili potrebbero arrivare a circa 700. Una differenza che 'si scaricherà' sul volume dell'occupazione cui Dr Motor, candidato a rilevare lo stabilimento, dovrà fare fronte.
Per il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali, "il bicchiere è mezzo pieno, la Fiat finalmente ha aperto agli incentivi ma non li ha quantificati". Per il sindacalista è "necessario definirli, occorre trovare un punto di incontro, altrimenti - ha avvertito - salta tutto l'impianto dell'accordo".
Secondo il segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio D'Anolfo, "bisogna fare chiarezza sui numeri, il tavolo si aggiorna lunedì e speriamo si possa condividere un accordo, perché - ha spiegato - i tempi stringono". Al riguardo il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, ha spiegato che ieri è "stato fatto un passo avanti, spero che il prossimo appuntamento sia decisivo e - ha sottolineato - non ci sono divisioni tra i sindacati".
La posizione assunta da Fiat è stata fortemente criticata dalla Fiom che accusa il Lingotto di non aver voluto "quantificare" i prepensionamenti già da ieri sera "condizionando così il piano industriale" presentato da Dr Motor. Per questo, dice Enzo Masini segretario nazionale delle tute blu della Cgil "serve un intervento autorevole del governo che riporti Fiat ad un atteggiamento responsabile perché i lavoratori di Termini non possono valere di meno di quelli di Mirafiori", dice. L'accusa, rivolta a Fiat, è infatti quella di voler fare "uno sconto" sulla pelle dei lavoratori di Termini Imerese: "Fiat dice che non ha soldi per dare a tutti i lavoratori con i requisiti di pensionabilità gli incentivi necessari che però sono quelli che il Lingotto ha erogato a tutti i lavoratori di tutti gli altri stabilimenti Fiat", aggiunge Masini ammonendo: "se Fiat non cambia atteggiamento si rischia di far saltare il negoziato".
"Fiat come sempre vuole imporre il proprio gioco - ha commentato Roberto Mastrosimone di Fiom - L'accompagnamento è fondamentale per la firma dell'accordo, speriamo che la smettano di fare ostruzionismo".
Secondo Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, la disponibilità data da Fiat sugli incentivi alla mobilità è una "novità decisiva per proseguire e concludere la vicenda". Quindi l'ad dell'advisor del ministero si è detto "soddisfatto" e ha evidenziato come ora il lavoro sia diretto a comprendere "numeri e importi".
L'assessore alle Attività produttive Marco Venturi, ha dichiarato invece: "Registriamo la disponibilità di Fiat che, per la prima volta, conferma la volontà di concedere incentivi alla mobilità. Di certo il governo siciliano vigilerà per tutelare i lavoratori dello stabilimento che nessuno, neanche la Fiat, può permettersi di trattare differentemente da altri operai dello stesso gruppo".
Sembra invece conclusa la discussione con Dr Motor. Le sigle sindacali hanno discusso con Massimo Di Risio (presidente del gruppo) il piano per l'occupazione, già presentato ai sindacati la settimana scorsa. Il testo è rimasto sostanzialmente lo stesso: Dr darà le stessa garanzie previste da Fiat, come la quattordicesima e il premio di produzione e ha garantito che i posti che si libereranno con i prepensionamenti saranno colmati dai dipendenti dell'indotto. E sempre all'indotto Di Risio guarderà per le forniture, in modo da mantenere in piedi il sistema dell'era Fiat.
Intanto, hanno trascorso la loro prima notte all'addiaccio gli otto operai interinali di una delle aziende dell'indotto Fiat, la "Bienne Sud", che ieri si sono incatenati davanti al municipio di Termini Imerese. I loro contratti sono in scadenza il 31 dicembre e al momento non vi è alcuna prospettiva di rinnovo né di ammortizzatori sociali. I lavoratori chiedono che siano estese anche a loro le tutele previste per i metalmeccanici Fiat.
"A fine anno non avrò più un lavoro - ha raccontato uno degli operai incatenati, Calogero Ciresi - ho due bambini di 8 e 3 anni, il futuro si prospetta nero". Gli 8 lavoratori hanno un'età media che va dai 35 ai 40 anni. "Sono un interinale dal 2008, il mio contratto è stato rinnovato di anno in anno, ma stavolta sarà diverso - continua Calogero - non siamo contemplati nel dopo Fiat, una volta scaduto il contratto, per noi non ci sarà cassa integrazione in attesa dell'avvio della produzione di Dr Motor, saremo semplicemente mandati a casa".
Al ministero, però, come abbiamo detto, non è arrivata un'intesa anche se Fiat si è detta disponibile alla mobilità. I sindacati chiedono che a tutti gli operai di Termini, indotto compreso, siano garantiti percorsi di reinserimento lavorativo o di accompagnamento alla pensione.
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, AGI, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo, GdS.it]