Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La Fiat di Termini non chiuderà?

L'ad di Fiat smentisce il ministro Scajola: ''Non possiamo tenere aperti tutti gli stabilimenti''

20 novembre 2009

AGGIORNAMENTO
"Ho controllato, non c'è nemmeno un euro nelle casse della Fiat". Così l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, risponde ai sindacati che sostengono che il Lingotto ha incassato 500 milioni con il contratto di programma 2008 per lo stabilimento siciliano di Termini Imerese.
"Non abbiamo preso - aggiunge Marchionne - un euro da nessuno. È stato ritirato, il governo non lo ha ancora approvato. La comunità europea lo ha fatto, ma non ha pagato niente. Mi dicano dove stanno questi soldi che li andiamo a trovare anche noi".
Marchionne ha affermato che "non si può pensare di difendere tutto e di tenere tutti gli stabilimenti aperti, perchè questo non è fattibile in un mondo che è cambiato drasticamente". "Abbiamo un piano industriale intelligente - ha detto - e riusciremo ad aumentare la capacità produttiva del paese, ma non possiamo tornare ad una realtà che non esiste più. Aspettiamo di incontrare il ministro - ha aggiunto Marchionne - siamo stati piuttosto chiari a giugno nell'incontro
con il presidente Berlusconi, c'è poco da aggiungere".

"Abbiamo in Italia sei stabilimenti - ha proseguito - e produciamo l'equivalente di quello che si realizza in una sola fabbrica in Brasile. Questo non ha nessuna logica industriale, riflette una realtà che non c'è più".
L'ad del Lingotto ha ribadito che c'è "l'impegno della Fiat a risolvere tutti i problemi legati al riallineamento della capacità produttiva. Confermo che siamo disposti a lavorare con il governo e le parti sociali, ma cerchiamo di non illuderci".
"Capisco la posizione degli operai - ha detto Marchionne - sono disposto a lavorare con tutti, ma bisogna confrontarsi sulla realtà industriale e vedere qual'è la soluzione intelligente. La Fiat fa auto, camion, trattori e motori. La politica industriale di sviluppo di questo Paese la fa il governo, non può essere responsabilità della Fiat". [La Siciliaweb.it]
-------------------------------------------------

Attimi di tensione ieri sera a Termini Imerese, all'arrivo del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. Sceso dall'auto blu, davanti al municipio, il ministro si è avvicinato a un gruppo di lavoratori della Fiat che lo attendevano: "Vogliamo lavorare come tutti gli altri" gli ha gridato l'operaio Michele Russo, eletto simbolicamente sindaco della città con tanto di fascia tricolore. "L'Italia è fondata sul lavoro" gli ha urlato un altro lavoratore.
Il ministro, circondato da decine di poliziotti e carabinieri, è entrato nel municipio mentre sono volati spintoni da parte delle forze dell'ordine ai giornalisti e ai cameramen delle Tv, ai quali è stato impedito l'accesso nella sede del Comune, dove il ministro assieme al sottosegretario Gianfranco Miccichè ha incontrato una delegazione sindacale per discutere della vertenza Fiat.

"Credo sia giusto far capire e far sapere che non intendiamo smantellare nessun comparto industriale dalla Sicilia bensì farli crescere, ma con attenzione perchè i comparti industriali devono crescere secondo le attitudini del territorio e secondo la logica del mercato affinchè siano produttivi. Il polo di Termini Imerese deve rimanere un polo infrastrutturale nell’ambito Fiat con l’obiettivo di creare occupazione e produzione. Questo è quello che metteremo sul tavolo l’1 dicembre nell’incontro che avremo con Sergio Marchionne".
Queste le parole del ministro Scajola, parlando con i giornalisti dopo l'incontro, a cui ha preso parte anche il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato. "Prima di quella data - ha precisato Scajola - verrà comunque istituito un tavolo tecnico per Termini al quale siederemo insieme alla Regione Siciliana e alle organizzazioni sindacali". "La Fiat deve produrre più auto - ha aggiunto Scajola -, quindi non penso che si debba chiudere Termini Imerese. Il governo nazionale e regionale faranno la loro parte per aiutare l'impresa. Al limite la Fiat può convertire la produzione ma dovrebbe lasciare aperto lo stabilimento".

"Con i sindacati - ha poi spiegato Scajola - abbiamo esaminato i problemi dello stabilimento di Termini, abbiamo constatato che l'accordo dell'aprile 2008 (produzione della nuova Lancia Ypslon, ndr) è stato disatteso a mio parere per condizioni oggettive dovute al crollo del mercato dell'auto pari al 35 per cento. E' anche vero però che il mercato è cresciuto nel secondo semestre dell'anno e il 2009 si chiuderà con un meno 3 per cento". Il ministro ha aggiunto che "la qualità del lavoro a Termini è buona, c'è un problema di infrastrutturazione e di costo dell'auto per la mancanza di supporto allo stabilimento".
Secondo Scajola, l'acquisizione di Chrysler, la crescita della Fiat sul mercato, la contribuzione della Regione siciliana alle infrastrutture possono consentire di rivedere il piano industriale dell'azienda torinese per continuare a produrre auto a Termini Imerese. Se questo non dovesse accadere, la Fiat dovrebbe comunque mantenere il polo industriale a Termini per fare crescere la produzione e l'occupazione.

Da parte sua Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e vicesindaco di Termini, ha promesso: "O si produrranno auto o non si produrranno auto, posso assicurare che nello stabilimento Fiat di Termini non si perderà nemmeno un posto di lavoro".

L'incontro con il ministro dello Sviluppo economico ha convinto gli operai di Termini Imerese a sospendere l'occupazione del Comune. Stop dunque al sit-in nel palazzo municipale durato un giorno e mezzo. "Sospesa la protesta degli operai dello stabilimento Fiat che hanno occupato il municipio di Termini Imerese", ha reso noto dopo l'incontro Roberto Mastrosimone, segretario territoriale della Fiom Cgil. La decisione è stata presa insieme ai rappresentanti sindacali di Fim e Uilm. "L'incontro con Scajola - ha spiegato il sindacalista – è un primo passo, che speriamo ci porti alla soluzione del problema di Termini Imerese. Al Ministro abbiamo avanzato due richieste: l’istituzione di un tavolo alla vigilia dell’incontro con Marchionne che si terrà l’1 dicembre e la ripresa del piano industriale Fiat firmato nell’aprile 2008 e che prevede la produzione della Lancia Ypsilon a Termini. Per quanto riguarda la prima richiesta siamo stati accontentati, per la seconda ancora non c’è chiarezza ed è il punto sul quale continueremo a batterci perché per noi è essenziale. Soddisfatti lo saremo solo a risultati ottenuti".

La parte della Regione - Al tavolo di verifica con la presidenza del Consiglio, il 21 dicembre, Fiat auto porterà un piano industriale che preveda il rilancio della produzione nello stabilimento di Termini Imerese. E' questo l'impegno del governo nazionale, concordato ieri tra il ministro Scajola, il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo e l’assessore regionale all’industria, Marco Venturi.
La Regione comunque dovrà fare la sua parte, formalizzando iniziative che garantiscano: la realizzazione nell’area di Termini, di nuove infrastrutture per la intermodalità; il reperimento delle aree necessarie all’espansione dello stabilimento; la disponibilità delle risorse dell’Accordo di programma quadro sulla ricerca, che potranno finanziare gli studi attivati da St e Fiat per lo sviluppo dell’auto elettrica.
Sul buon esito della vicenda influirà anche l’avvio a regime della nuova legge regionale sul credito d’imposta, che è un potente incentivo agli investimenti.
"La prossima settimana presenteremo al ministero per lo Sviluppo economico il piano della Regione che prevede da 350 a 500 milioni di euro per le infrastrutture a supporto dello stabilimento della Fiat a Termini Imerese", ha annuncia l'assessore regionale all'Industria, Marco Venturi, che si è detto molto soddisfatto dell'incontro con il ministro: "Ci sono stati segnali di apertura".

I dipendenti dello stabilimento di Termini Imerese Fiat sono 1.370, circa 800 quelli occupati nelle aziende terziarizzate e nell'indotto.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, EconomiaSicilia.com, Repubblica/Palermo.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 novembre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia